Il provvedimento regionale che la attivava è stato impugnato dal Consiglio dei ministri perché derogherebbero “al principio della contrattazione collettiva nella determinazione del trattamento economico di una circostanziata categoria di personale pubblico”.
Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 24 febbraio scorso, ha deciso l’impugnativa dell’articolo 18 del Bilancio regionale della Valle d’Aosta che introduceva dal 1° gennaio 2022 un’indennità integrativa di 800 e 350 euro lordi in busta paga rispettivamente per il personale della dirigenza medica e per il personale infermieristico, titolare di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
“Tali disposizioni – si legge nella delibera di impugnativa – appaiono in contrasto con quanto stabilito dagli articoli 40 e 45 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dal momento che derogano al principio della contrattazione collettiva nella determinazione del trattamento economico di una circostanziata categoria di personale pubblico”.
Non regge, dunque, il paragone con l’indennità Covid, prevista dalla Finanziaria 2020 e ritenuta invece legittima. Infatti la cosiddetta indennità di attrattività, “introdotta dalla Regione al dichiarato scopo di garantire l’erogazione dei Lea, in via sperimentale, per il triennio 2022/2024, non sembra connessa alla situazione contingente ed eccezionale dell’emergenza sanitaria, e dunque non si riconduce a misure organizzative della Regione, ma si presenta come misura introdotta per essere potenzialmente destinata a diventare ‘strutturale’, presumibilmente in base agli effetti che, nel periodo 2022/2024, avrà avuto nel rimpinguare l’organico del personale sanitario nel territorio”.
Redazione Nurse Times
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