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Utero in affitto: In Ucraina costa “solo” 30mila euro

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Utero in affitto, adozioni da parte di coppie omosessuali o single, è questo l’argomento principale in queste settimane esploso dopo la vicenda che coinvolge l’ex governatore della Puglia Nichi Vendola partito per il Canada per conoscere suo figlio avuto tramite una madre surrogata. L’argomento è stato trattato da quasi tutte le testate giornalistiche nazionali ed internazionali, ma pochi sono stati i commenti dal mondo sanitario.

Volendo spostare l’attenzione e cercando di analizzare la situazione, possiamo certamente dire che alla base di tutta la vicenda esiste una voglia di amare infinita da parte di tutte le coppie (etero o omosessuali) che cercano un figlio. Sebbene i dati sull’utero in affitto siano al quanto sottostimati, sarebbero almeno 700 le donne italiane che si rivolgono a Biotexcom, il più famoso centro di maternità assistita in Europa, con sede in Ucraina, secondo un’indagine condotta da Quotidiano Sanità su 39 centri in 21 paesi diversi, nel 2011 le coppie che dall’Italia hanno deciso di seguire la procedura sono state 4 mila.

Taglio cordone
Taglio del cordone ombelicale

La fecondazione viene effettuata in vitro con seme e ovuli della coppia richiedente o, se necessario, di donatori e donatrici. L’embrione, poi, viene impiantato nell’utero della portatrice, che partorirà senza essere però riconosciuta come madre. La madre legale sarà solo colei che ha trasmesso i geni, anche se non ha partorito. Le altre sedi alle quali le coppie italiane si rivolgono sono Stati Uniti o Canada con un costo per la maternità surrogata di circa 30.000 euro a tentativo in Ucraina, mentre in America il costo parte dai 100 mila euro.

La pratica dell’utero in affitto è una tecnica molto nota, sono molti i casi di coppie eterosessuali che hanno optato per questa soluzione portando a realizzazione un sogno coltivato per tanto tempo che per problemi di salute rischiava di restare irrealizzato. Le proteste e l’indignazione che da tempo circondavano questa tecnica sono scoppiate quando è stata utilizzata per delle coppie omosessuali.

E’ difficile stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, ognuno di noi ha la propria idea e la propria soluzione al problema, ma bisogna cercare di guardare in profondità la situazione. Donare amore non è mai sbagliato, il cercare disperatamente un figlio non può e non deve essere visto come la storpiatura dei tempi moderni, come la realizzazione di un qualcosa di estremamente perverso che circonda i tempi moderni, donare amore resta sempre un qualcosa da inseguire e realizzare.

I metodi per donare amore dovrebbero però essere sottoposti ad un attenta lente d’ingrandimento, non tutto quello che crediamo amore, in realtà è amore. L’utero in affitto è una grandissima realizzazione, ma  siamo sicuri che sia così utile e senza conseguenze?

La donna che per nove mesi ha portato avanti la gravidanza si ritrova economicamente più stabile, magari senza un debito,  ma anche senza un figlio che ha imparato a conoscere e che potrà rivedere quando avrà raggiunto la maggior età, le conseguenze psicologiche che subirà  non le conosciamo, possiamo immaginarle.

Il bambino rischia di diventare merce, rischia di avere un prezzo, un valore, si lascia passare il messaggio che tutto ha un costo che tutto è possibile comprare, potrebbe essere difficile arginare le conseguenze morali che ne derivano.

Non dobbiamo fuggire dal fattore “umano”, non si tratta di limitare la libertà altrui, dobbiamo evitare di trasformare la donna in una semplice incubatrice, il legame madre/figlio inizia già da prima del parto.

E’ davvero fondamentale trasmettere il proprio gene per amare un figlio?

Salvare un bambino da un futuro incerto e sicuramente pericoloso, renderebbe sicuramente genitori forse con molte più responsabilità, educare, crescere ed amare un bambino senza il proprio gene è davvero un qualcosa di irrealizzabile?

In Italia adottare un bambino resta una delle procedure più lunghe e tortuose in assoluto, difficile da realizzare, in questo modo diventa un incubo anche per le coppie etero  adottare un bambino, sarebbe utile semplificare il processo di adozione ed estenderlo anche single o coppie omosessuali risultate idonee ad adottare, il bambino sicuramente troverebbe l’affetto e l’amore di un genitore, limitando ed annullando la tecnica dell’utero in affitto e la mercificazione della donna e del bambino.

 

Francesco Molinari

 

Fonte: www.quotidianosanita.it

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