Nonostante la battaglia portata avanti dalla Fnopi, molti organi di informazione continuano a perpetrare questo abuso.
Ci sta provando, la Fnopi, a debellare l’uso improprio del termine “infermiere” per identificate ogni figura sanitaria che non sia quella del medico. Oltre a lanciare la campagna social #INFERMIERE© RIPRODUZIONE VIETATA, la Federazione ha espressamente chiesto al Governo un intervento finalizzato a regolamentare la qualifica di infermiere, tutelando così i professionisti che effettivamente rientrano nella categoria e punendo con severità chi li scredita. Un intervento deciso, insomma, che vada anche oltre quanto stabilito con la Legge 3/2018 e con la normativa precedente.
Ciononostante, l’odiosa abitudine di etichettare un po’ tutti come infermieri continua a imperversare, specie tra media e organi di stampa, che pure avrebbero il dovere di fornire un’informazione corretta. La vicenda dei maltrattamenti agli ospiti di una residenza per anziani in provincia di Catanzaro è solo l’ultima in ordine di tempo. Ne sono stati protagonisti alcuni operatori sociosanitari, ma per molti giornali e tiggì si trattava di “infermieri”. Con buona pace di Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, che solo qualche giorno fa aveva invocato “una verifica reale, prima di puntare il dito contro categorie che svolgono ben altra attività nei confronti dei cittadini”.
Redazione Nurse Times
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