Il 25enne Stan Larkin, in attesa di un trapianto di cuore, è stato tenuto in vita per più di un anno e mezzo da un organo artificiale, che ha portato con se giorno e notte all’interno di uno zainetto.
Vivere per 555 giorni senza un cuore funzionante nel petto, in attesa di un trapianto che tarda ad arrivare. Fantascienza? Miracolo? No: pura e semplice tecnologia. Un 25enne del Michigan di nome Stan Larkin, infatti, è sopravvissuto per più di un anno e mezzo grazie ad un dispositivo, un vero e proprio cuore artificiale, riposto in uno zainetto che il giovane ha dovuto portare con sé giorno e notte.
A Stan era stata diagnosticata, in età adolescenziale, una cardiomiopatia ereditaria e la malattia gli causava dei seri problemi di insufficienza cardiaca. Fino a quando, nel dicembre del 2014, come raccontato dal ScienceDaily ,i medici gli hanno asportato il cuore malato per sostituirlo con un nuovo, ma non sono riusciti ad intervenire in tempo. Così, per non far morire il ragazzo, si è passati ad una sperimentazione: i suoi grossi vasi sono stati connessi al SynCardia Freedom Portable Driver, un cuore artificiale abbastanza compatto da poter essere nascosto in uno zaino.
Ecco le parole che il giovane americano, primo paziente in Michigan a utilizzare tale tecnologia, ha rilasciato in un’intervista alla CNN: “La maggior parte delle persone avrebbe avuto paura di andarsene in giro senza il cuore, affidando per così tanto tempo la propria vita a un organo artificiale. Ma io voglio dire loro che bisogna vincere la paura, perché questa tecnologia è un aiuto”.
SynCardia si è mostrato molto efficace e, nonostante Stan non potesse tenere in braccio le figlie e fosse costretto a rinunciare ad alcune attività per lui proibitive, riusciva tuttavia a muoversi senza problemi e addirittura a giocare a basket.
Dopo l’estenuante attesa di 18 mesi, circa 4 settimane fa il 25enne ha finalmente ricevuto un cuore vero: è stato infatti operato con successo e presto tornerà a casa, senza quello zaino che di fatto era diventato un tutt’uno col suo corpo.
“Mi sto riprendendo così velocemente proprio perché il cuore artificiale mi ha aiutato a rimanere in salute prima del trapianto”, ha dichiarato il ragazzo.
Un precedente importante, visti i lunghi tempi di attesa per un trapianto di cuore. Secondo il dott. Billy Cohn, chirurgo cardiovascolare e direttore del Centro per la Tecnologia e l’Innovazione al Texas Heart Institute, per poter accedere ad un trapianto di cuore molte persone sono costrette ad attendere mesi o, come nel caso di Stan, anche più di un anno.
Il successo ottenuto con Stan Larkin ha suggerito che il dispositivo SynCardia possa essere utilizzato in altri pazienti che sono in attesa di trapianto. Lo stesso ragazzo, cosciente della straordinarietà della sua esperienza, ha deciso di condividere la sua storia per dare forza e speranza a chi convive con un’insufficienza cardiaca grave.
Fonte: TGcom24, ScienceDaily, Huffington Post
Immagine: YouTube
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