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Unghie delle mani: i segnali d’allarme per l’infermiere

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Unghie delle mani: i segnali d'allarme per l'infermiere
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Parte considerevole del lavoro dell’infermiere riguarda l’osservazione. Un’osservazione diretta alla valutazione delle condizioni generali di salute di un soggetto e all’individuazione di bisogni assistenziali più o meno ampi, più o meno prioritari. Un processo che non può prescindere dall’approfondimento della totalità del contesto in cui il soggetto vive. Quindi, condizioni di salute più tessuto socio-culturale.

Per questo motivo non solo il lato “igienico”, ma anche altri aspetti relativi alle mani meritano un’analisi sistematica e approfondita da un punto di vista prettamente infermieristico. Tra questi aspetti, le condizioni delle unghie occupano un posto importante.

Infatti, segni atipici, condizioni “anormali” possono rappresentare veri e propri segnali d’allarme. Talvolta di livello sistemico. L’infermiere preparato a coglierli aumenterà la propria capacità di inquadrare uno stato di salute alterato o comunque vulnerabile, magari a causa di un ambiente di riferimento poco salubre. Qualche caso esemplare.

Unghie “a vetrino d’orologio”

Le unghie “a vetrino d’orologio” o clubbing nails si presentano accentuatamente convesse (angolo di Lovibond >180°). Appaiono più grandi rispetto al normale e tendono a coprire la punta dei polpastrelli. Si manifestano sulle cosiddette “dita ippocratiche”. Queste sono contraddistinte anche dall’ingrossamento dell’ultima falange distale (da qui il nome alternativo di dita “a bacchetta di tamburo”).

Il segno, oltre che in accaniti fumatori e alcolisti (anche senza patologie sottostanti), si può osservare in corrispondenza di numerose condizioni croniche e degenerative: malattie polmonari (come il carcinoma a grandi cellule, la tubercolosi e diverse malattie suppurative); disturbi cardiaci (es. ipossia cronica, endocardite batterica subacuta, mixoma atriale); patologie gastrointestinali/epatobiliari (Crohn, RCU, cirrosi biliare primitiva, carcinoma esofageo, abuso di lassativi). La presenza delle unghie “a vetrino d’orologio” può eventualmente collegarsi anche a ipertiroidismo e anomalie vascolari.

Anomalie della lunula

La lunula è la mezzaluna bianco avorio che si trova all’inizio delle unghie (anche in assenza di stati patologici non sempre è visibile). Occupa circa un quinto della loro superficie complessiva. Atipicità delle dimensioni della lunula possono segnalare diverse alterazioni dello stato di salute. Per esempio una lunula del pollice più piccola del normale, meno del 25% della superficie complessiva dell’unghia, può indicare ipertensione arteriosa e problematiche cardiovascolari. Sulla stessa linea anche l’assenza (anolunula) della lunula del dito medio può indicare pressione alta. L’anolunula del pollice, invece, può essere collegata ad anemia e malnutrizione. Per quanto riguarda le atipicità della colorazione, per porre un caso, una lunula di colore blu pallido può indicare diabete mellito.

Ingiallimento dell’unghia

Rimanendo nell’ambito delle colorazioni anormali, anche un’unghia ingiallita è spesso manifestazione di condizioni patologiche. Una colorazione giallastra delle unghie di norma si associa al diabete mellito ma anche ad amiloidosi, candida, danni ai nervi mediano e ulnare, traumi termici. Inoltre potrebbe segnalare una malattia rara come il linfedema primario o, appunto, sindrome dell’unghia gialla, che si manifesta clinicamente, oltre che con unghie giallastre e distrofiche, anche con versamento pleurico e linfedema (accumulo di linfa nei tessuti). A tali manifestazioni, talvolta, si aggiungono bronchiectasia, sinusite cronica e tosse persistente.

Coilonichia

Le “unghia a cucchiaio” hanno perso la naturale convessità e assumono di contro un aspetto concavo o piatto. Al di là delle malformazioni congenite, la coilonichia è solitamente associata a carenza di ferro, tanto che l’integrazione spesso permette di recuperare la forma normale (a meno che la carenza non sia collegata a patologie complesse come celiachia, ulcera peptica, Ibd). Anche il mancato o ridotto apporto di vitamina C, zinco, rame, selenio viene collegato alla condizione. Oltre alle problematiche legate alla nutrizione, tale forma atipica può manifestarsi anche in corrispondenza di altre patologie: diabete mellito, LES, onicomicosi, lichen planus, psoriasi. L’aspetto “a cucchiaio” può inoltre indicare un’esposizione (professionale) a solventi derivati dal petrolio.

Unghie di Lindsay e unghie di Terry

Le unghie di Lindsay hanno un tipico aspetto half-and-half, la parte prossimale dell’unghia (il 40-80% della superficie) è di colore biancastro mentre la parte distale è più scura (rosa, rossa, marrone). Le due metà di solito sono separate in modo netto. Nonostante possano presentarsi anche in soggetti complessivamente sani, sono associate nel 20-50% dei casi a disturbi renali cronici (la condizione permane anche con la dialisi ma scompare dopo il trapianto). Inoltre la loro manifestazione può occorrere anche in caso di cirrosi epatica, malattia di Crohn, malattia di Behcet, pellagra, malattia di Kawasaki, infezione da HIV, ipertiroidismo, assunzione di chemioterapici antineoplastici, deficit di zinco.

Le unghie di Terry, invece, presentano un’ampia porzione prossimale (circa l’80% del letto ungueale) di color biancastro e la restante parte di colore rosa. Sono considerate un utile segno per la diagnosi precoce di una malattia sistemica. Nello specifico, vengono associate a insufficienza epatica, cirrosi, diabete mellito, insufficienza cardiaca congestizia, ipertiroidismo, malnutrizione. Tuttavia la presenza del segno può essere correlata anche al semplice processo di invecchiamento.

Linee di Beau e linee di Mees

Le linee di Beau consistono in solchi che corrono trasversalmente rispetto alla superficie della lamina ungueale. In pratica, da un lato all’altro. In letteratura vengono collegate alla psoriasi ungueale, ma anche a stati di ipocalcemia e occlusione coronarica, deficit di zinco, esposizione a temperature molto basse, infezioni batteriche. Possono comparire anche in soggetti sottoposti a chemioterapia anti-neoplastica. In tal caso ogni solco corrisponderà a un ciclo del trattamento.

Non vanno confuse con le linee di Mees (leuconichia striata): simili ad archi biancastri che si ingrandiscono procedendo in senso distale (la loro disposizione può indicare il timing dell’insulto che le ha determinate), sono associate di solito a gravi patologie tra cui malaria, lebbra, linfoma di Hodgkin, insufficienza cardiaca ma anche all’esposizione a sostanze tossiche come arsenico, tallio e altri metalli pesanti.

Pitting e righe verticali

Con il termine “pitting” si descrive l’aspetto della parte più superficiale della lamina ungueale caratterizzato da piccole depressioni puntiformi (“unghie a ditale di sarta”). Diverse le condizioni collegate alla sua presenza: psoriasi, eczema, lichen planus, dermatite, alopecia areata. Anche le unghie che presentano righe verticali, in rilievo o meno, sebbene spesso correlate al semplice processo di invecchiamento, possono indicare più o meno le stesse patologie ma anche essere manifestazione di anemia, neoplasia, ipotiroidismo oppure di onicofagia e disturbi dell’alimentazione come bulimia e anoressia.

Melanonichia

La superficie della lamina ungueale in questo caso è caratterizzata da linee nere, marroni o grigie che corrono dalla base verso la parte finale dell’unghia. Nelle persone di pelle scura potrebbero non essere collegate ad alcuno stato patologico. D’altra parte sono associabili a infezione da HIV, ipertiroidismo e a malattie rare come la malattia di Addison e la sindrome d Cushing.

Guglielmo Sano
Studente di Infermieristica – Università di Palermo

Scarica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org/index.php

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