L’ufficio statistico Eurostat di Belgrado ha analizzato i dati riguardanti i decessi avvenuti in Europa negli scorsi anni riscontrando come molti fossero teoricamente evitabili.
Sul totale di 1,7 milioni di persone con meno di 75 anni morte nel 2015, oltre 570.000 (il 33,1% del totale) sarebbe da considerarsi come “prematura”.
In parole povere, secondo l’ufficio statistico Ue, una morte su tre sarebbe potuta essere evitata. Sarebbe bastata l’erogazione di assistenza sanitaria efficace e tempestiva, utilizzando le attuali conoscenze mediche e le tecnologie a disposizione.
Secondo Eurostat, la percentuale più alta di morti potenzialmente evitabili nell’Unione europea sarebbe stata registrata in alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale.
Al primo posto, la Romania, con il 48,6%, seguita da Lettonia (47,5%), Lituania (47%) e Slovacchia (44,2%). Un altro Paese Ue dell’Est Europa, la Polonia (con il 29,9%), è tuttavia entrato fra le nazioni con la più bassa percentuale di decessi potenzialmente evitabili. Percentuali ridotte sono state registrate anche in Francia (23,6%), Belgio (26%), Danimarca (26,6%) e Paesi Bassi (28,1%).
Le principali cause di morti evitabili, secondo i dati Eurostat, sarebbero correlate a malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, cancro del colon-retto, tumore al seno e malattie ipertensive.
Simone Gussoni
Fonte: Ansa
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