Tutti a casa da subito, senza stipendio. Oggi scade l’ultimatum per cambiare idea sul vaccino. Qualcunoi lo ha già fatto.
Sono saliti a 55 i professionisti della sanità (21 medici e 34 infermieri) sospesi dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Ordine di appartenenza per non essersi vaccinati contro il coronavirus. Tutti a casa da subito, senza stipendio. Qualcuno ci ha già ripensato, e alla Pec ricevuta dall’azienda, in cui si comunica la cessazione della collaborazione, ha risposto allegando copia della prenotazione del vaccino appena effettuata.
In questa fase i soggetti sospesi non sono dipendenti dell’Ulss, bensì addetti delle case di riposo (infermieri) e medici in libera professione. Oggi scade invece l’ultimatum al personale dell’Ulss 2, cui era stato concesso qualche giorno in più per mettersi in regola.
«In questa fase si tratta di persone che in questo periodo di tempo non ci hanno nemmeno risposto – commenta il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi –. Ci hanno semplicemente scritto: “Io non mi voglio vaccinare”. Ai nostri dipendenti abbiamo dato tempo fino a lunedì (oggi, ndr) per vaccinarsi. Delle 186 lettere che abbiamo pronte, i dipendenti dell’Azienda sanitaria sono circa il 40%. Per ora non ci sono problemi di organizzazione dei servizi dopo che saranno lasciati a casa. Vedremo da lunedì se e come bisognerà intervenire».
Opi Treviso aveva annunciato le prime 14 sospensioni giovedì pomeriggio: si trattava di tre professionisti trevigiani impiegati nell’Ulss 4 di San Donà e di 11 attivi nelle case di riposo della provincia di Treviso. Chi delibera le sospensioni non è l’Ordine, bensì l’azienda sanitaria di residenza del lavoratore: all’Ordine non resta che recepirle e sospendere l’iscrizione all’albo. Al termine della scorsa settimana l’Ulss ha comunicato altre 20 sospensioni alla presidente dell’Ordine degli infermieri trevigiano, Samanta Grossi, già presa di mira duramente dai no vax.
E poi ci sono i medici. Il presidente dell’Ordine di Treviso, Luigino Guarini, aveva genericamente parlato di “decine” di camici bianchi sospesi. Ora l’Azienda sanitaria ha confermato che si tratta di 21 medici. E altri provvedimenti analoghi arriveranno a breve.
Redazione Nurse Times
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