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Asl Napoli 2, sospesi 23 sanitari non vaccinati contro il Covid

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Vaccina 59 persone con lo stesso ago e siringa: indaga la procura su quanto accaduto
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Resteranno senza stipendio fino al 31 dicembre. L’Asl Na1 ha invece inviato 605 comunicazioni prima di prendere provvedimenti.

L’Asl Napoli 2 ha sospeso fino al 31 dicembre, privandoli dello stipendio, 23 operatori sanitari non vaccinati contro il coronavirus. Sono invece 605 le comunicazioni al personale che non si è ancora vaccinato inviate dall’Asl Napoli 1. Il tutto mentre sarebbero più di mille i dipendenti della sanità in Regione che a oggi non si sono ancora vaccinati, di cui 700 solo a Napoli, come scrive il Corriere del Mezzogiorno.

“Prima di procedere alla sospensione – fanno sapere dall’Asl Napoli 2 – i direttori delle Unità Operative dell’Azienda hanno verificato l’impossibilità di poter impiegare questo personale in attività che non prevedessero il contatto diretto con i pazienti. L’Asl Napoli 2 Nord conta circa 4mila dipendenti, la gran parte dei quali è impegnata nelle attività di assistenza diretta ai pazienti, ma la percentuale dei vaccinati sull’intera popolazione sanitaria aziendale è superiore al 99%”. Molti operatori no vax ci hanno ripensato, spinti forse dalle conseguenze professionali e dall’entrata in vigore del Green Pass per accedere a luoghi ed eventi pubblici.

L’Azienda ha invece speditoQuanto alle comunicazioni spedite dall’Asl Napoli 1, i 605 dipendenti interessati hanno cinque giorni di tempo per allegare le motivazioni della loro rinuncia alla somministrazione. “Sono convinto – ha detto il direttore generale Ciro Verdolivache molti non hanno potuto vaccinarsi perché allergici o con problemi di salute. Del resto, ci ho provato anch’io a chiamare al telefono alcuni di loro, operatori del San Paolo o del Pellegrini, e le risposte ricevute non davano adito a incertezze. Comunque ora abbiamo una mail dedicata, che è stata inviata a ciascun dipendente non vaccinato: avranno cinque giorni di tempo per rispondere e per allegare la necessaria documentazione sanitaria per fondare il loro rifiuto. Dopodiché prenderemo i provvedimenti necessari”.

Redazione Nurse Times

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