Home Infermieri Uil Fpl Verona: “In Aoui mancano 230 oss. Infermieri costretti a sostituirli”. Ma l’Azienda smentisce
InfermieriNT NewsPolitica & SindacatoRegionaliVeneto

Uil Fpl Verona: “In Aoui mancano 230 oss. Infermieri costretti a sostituirli”. Ma l’Azienda smentisce

Condividi
Condividi
Il comunicato stampa di Uil Fpl Verona

L’Aoui di Verona rappresenta una grande eccellenza sanitaria, di rilevanza internazionale. Investimenti costanti, alta tecnologia e cure innovative si integrano con ricerca scientifica, didattica e formazione, creando un sistema avanzato e qualificato che garantisce ai cittadini risposte tempestive, competenti e di elevata qualità assistenziale.

In un sistema sanitario complesso e ad alta specializzazione come l’Aoui di Verona assicurare organici adeguati non è una scelta opzionale, ma una condizione indispensabile per garantire qualità, sicurezza e continuità delle cure. L’elevato livello di assistenza, l’intensità dei percorsi clinici e la crescente complessità dei bisogni assistenziali comportano carichi di lavoro sempre più gravosi per il personale sanitario.

Senza un numero sufficiente di operatori, il rischio è duplice: da un lato l’impoverimento della qualità dell’assistenza offerta ai pazienti, dall’altro il progressivo logoramento professionale di chi ogni giorno garantisce il funzionamento dei servizi. Organici adeguati significano tempi di cura congrui, maggiore sicurezza, riduzione degli errori e valorizzazione delle competenze professionali. Investire sul personale non è quindi solo una risposta alle legittime esigenze dei lavoratori, ma un atto di responsabilità verso i cittadini e verso la sostenibilità dell’intero sistema sanitario pubblico.

La Uil Fpl Verona denuncia una situazione sempre più critica all’interno dell’Aoui di Verona, dove la grave carenza di operatori socio-sanitari sta determinando un ricorso improprio e sistematico agli infermieri per lo svolgimento di attività assistenziali indirette.

Numerose segnalazioni pervenute alla Uil Fpl evidenziano come gli infermieri vengano quotidianamente impiegati in mansioni quali l’accompagnamento dei degenti ai servizi diagnostici, il “pedonaggio” e l’approvvigionamento dei materiali. Attività che sottraggono tempo prezioso all’assistenza diretta, con ricadute significative sulla qualità delle cure e sulla sicurezza dei pazienti.

Un questionario anonimo rivolto al personale infermieristico iscritto alla Uil Fpl restituisce un quadro allarmante: nella sola settimana di riferimento dal 17 al 23 novembre 2025 oltre 150 infermieri hanno dovuto sostituire colleghi oss per uno o più turni, mentre 76 operatori dichiarano di svolgere abitualmente mansioni non previste dal profilo professionale infermieristico.

Le conseguenze sono evidenti e preoccupanti:

  • il 68% degli infermieri si dichiara demotivato;
  • il 63% segnala un peggioramento della qualità dell’assistenza;
  • il 52% individua nella disorganizzazione del lavoro la principale causa del disagio.

A farne le spese è, ancora una volta, il paziente. “Se gli infermieri sono costretti a svolgere attività non assistenziali – afferma Luca Molinari, responsabile Sanità di Uil Fpl Verona –, chi garantisce l’assistenza diretta ai degenti? Questa situazione non è più tollerabile”.

“Il dato più grave – incalza Marco Bognin, segretario generale di Uil Fpl Verona – è che il 79% del personale intervistato ha segnalato formalmente queste criticità senza ricevere alcuna risposta. Questo dimostra che il problema non è occasionale, ma è ormai diventato strutturale”.

A fronte di una carenza stimata di almeno 230 oss, di una graduatoria ancora ferma e dell’assenza di soluzioni organizzative efficaci, la Uil Fpl Verona chiede con forza un cambio di passo immediato: servono assunzioni urgenti e la creazione di un’equipe dedicata ai trasporti interni, non il continuo impoverimento e snaturamento del ruolo infermieristico.

Particolare sofferenza viene segnalata nel reparto di Geriatria A, diretto dal dottor Vincenzo Di Francesco, dove da oltre due mesi il personale oss e infermieristico è costretto a garantire la continuità assistenziale attraverso turni di dieci ore, continui richiami in servizio e carichi di lavoro non sostenibili. Situazione analoga si registra anche all’Ospedale Donna Bambino, dove sono stati disposti ordini di servizio di dodici ore anche nei confronti di personale oss con contratto part-time, aggravando ulteriormente una ondizione già fortemente critica.

Abbiamo inoltre accertato che la recente apertura dell’ospedale di comunità di Borgo Roma è avvenuta senza alcun incremento del personale infermieristico e degli operatori socio-sanitari (oss), determinando così la sottrazione di risorse assistenziali da altri reparti.

“Questa organizzazione del lavoro appartiene al passato – conclude Molinari –. È il tempo delle scelte: gli infermieri devono tornare a occuparsi di assistenza diretta, nell’interesse esclusivo dei pazienti”.

“La situazione sta diventando insostenibile – aggiunge Bognin –. Abbiamo chiesto un intervento immediato alla Regione Veneto e un vero cambio di passo. In gioco c’è la tenuta dei servizi e il diritto dei cittadini ricoverati a ricevere cure adeguate e sicure”.

La replica dell’Aoui Verona

L’Aoui Verona smen­ti­sce però i dati for­niti dal sin­da­cato: “A tutt’oggi sono 747 gli oss in ser­vi­zio, con tre unità in più rispetto a fine 2024. Non c’è quindi nes­suna grave carenza di ope­ra­tori socio-sani­tari, visto che il tur­no­ver 2025 è stato inte­ra­mente ripri­sti­nato con 63 ces­sa­zioni e 67 assun­zioni. Que­sti sono i numeri uffi­ciali a dispo­si­zione dei rap­pre­sen­tanti sin­da­cali, che cor­ri­spon­dono alla pro­gram­ma­zione azien­dale, nel rispetto dei vin­coli regio­nali di spesa e dei reali ser­vizi attivi negli ospe­dali”.

E ancora: “I numeri ripor­tati dal que­stio­na­rio Uil sti­mano una carenza totale sulla base di una set­ti­mana con 7.768 turni in cui even­tual­mente solo il 2% dei turni avrebbe avuto infer­mieri inter­ve­nuti al posto dell’ope­ra­tore. Men­tre in Geria­tria A, negli ultimi tre mesi, sono stati solo quattro i turni con pro­lun­ga­mento di ora­rio. Infine non risulta nem­meno che gli infer­mieri siano nor­mal­mente distratti da altre man­sioni, met­tendo a repen­ta­glio la sicu­rezza dei pazienti”.

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
MoliseNT NewsRegionali

Tragedia a Pietracatella (Campobasso): madre e figlia morte per sospetta intossicazione alimentare

Una tragedia che ha sconvolto la comunità del piccolo paese molisano di...

NT News

Legge 104, Inps: “10 ore annue extra retribuite per visite e cure dal 2026”

Inps chiarisce con la circolare n. 152/2025: dal 1° gennaio 2026 dieci...

NT NewsRegionaliTrentino

Carenza di infermieri, Opi Trento: “Investire nella professione per garantire servizi essenziali sicuri”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Opi Trento. Opi Trento interviene...

Donna muore per errata emotrasfusione: analisi deontologica e responsabilità infermieristica
LazioNT NewsRegionali

Trasfusione a testimone di Geova all’Umberto I: chirurgo rischia denuncia

Il caso del 18 dicembre al Policlinico Umberto I: consulto con il...