Un incidente accaduto ad un 48enne di Bagno a Ripoli avrebbe potuto trasformarsi in tragedia se non fosse prontamente intervenuto un infermiere fuori servizio.
Un caldo pomeriggio estivo è stato stravolto nel giro di pochi minuti da densi nuvoloni neri. Poco dopo sarebbe iniziato uno dei tanti temporali estivi con tuoni e fulmini.
Andrea Bartoli si trovava nella pineta vicino alla spiaggia, disteso sulla propria amaca, quando improvvisamente è stato colpito da un fulmine.
L’uomo è andato immediatamente in arresto cardiaco. In suo aiuto sono accorsi immediatamente i bagnini dello stabilimento oltre ad un infermiere ed un medico che stavano trascorrendo la loro domenica libera in spiaggia.
I professionisti sanitari hanno prontamente iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso del 118. Il malcapitato è poi stato stabilizzato e trasporto all’ospedale di Grosseto.
Ora Bartoli è ricoverato in terapia semi-intensiva. È vigile e non è più in pericolo di vita. Le sue condizioni stanno progressivamente migliorando.
Probabilmente deve la vita alla prontezza dei soccorritori intervenuti, tra i quali c’era anche Fabio Gasperini, infermiere livornese di 58 anni in servizio presso l’ospedale del capoluogo, all’interno del reparto di Rianimazione.
«Stavo facendo il bagno quando mi ha sorpreso il temporale – dice -. Una saetta è caduta a circa trenta metri di distanza da me e, a un certo punto, ho sentito alcune persone che, dalla pineta, stavano correndo in direzione della spiaggia chiedendo aiuto.
Mi sono dunque diretto verso gli alberi per capire cosa stesse succedendo e ho visto un uomo privo di sensi. Era in arresto cardiaco».
Gasperini si trovava con la su famiglia al Mortelliccio. Mai si sarebbe aspettato di dovresi trovare ad affrontare e gestire una situazione così complessa.
L’infermiere ha visto Andrea Bartoli immobile e con gli occhi sbarrati, dopo essere giunto in prossimità del punto dove il fulmine si era da poco abbattuto.
«C’era anche un medico a prestare soccorso, ma non saprei dire chi fosse o da dove venisse – racconta Gasperini –. Abbiamo praticato per diversi minuti un massaggio cardiaco, ma sembrava che l’uomo non si riprendesse più.
Poi, a un certo punto, ha dato segni di recupero. I bagnini hanno portato la bombola dell’ossigeno con la maschera e gli siamo rimasti accanto, aspettando l’arrivo dei soccorsi».
L’attesa per l’arrivo dell’ambulanza della Pubblica Assistenza di Riotorto è sembrata a tutti infinita. L’intenso traffico presente ha reso di fatto problematico l’arrivo del mezzo di soccorso.
Anche l’elisoccorso Pegaso ha avuto non poche difficoltà nel raggiungere la spiaggia, a causa dell’improvviso temporale e delle forti raffiche di vento.
Con non poche difficoltà è riuscito ad atterrare a Follonica, nella piazzola dove è stato trasportato Andrea Bartoli per poi essere elitrasportato, all’ospedale di Grosseto.
«La situazione era drammatica – racconta Gasperini –. Abbiamo eseguito la rianimazione tra gli alberi, sotto il diluvio e con altre saette che cadevano a poca distanza.
Ieri notte (quella tra domenica e lunedì ndr) non ho dormito, tanta era l’adrenalina accumulata. Sul lavoro sono abituato ad avere a che fare con situazioni di emergenza, ma una cosa del genere non mi era mai capitata.
In spiaggia non ti aspetti di dover intervenire, non sei preparato, sei all’esterno e non hai l’attrezzatura adeguata».
Fortunatamente per la vittima e per i soccorritori intervenuti, tutto è andato per il meglio. Andrea Bartoli, una volta guarito, potrà raccontare questa terribile esperienza.
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