Se ne è parlato durante l’audizione informale in Commissione Lavoro della Camera del gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”.
La Commissione Lavoro della Camera ha ospitato l’audizione informale dei rappresentanti del gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, in merito all’esame dei cinque disegni di legge a firma Silvana Comaroli, Elvira Savino, Debora Serracchiani, Walter Rizzetto ed Enrica Segneri, trasversali a tutti i gruppi parlamentari e recanti disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro (periodo di comporto) e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche e onco-ematologiche, invalidanti e croniche.
I gruppi parlamentari che hanno presentato i cinque disegni di legge afferiscono all’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, che da tempo lavora con “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, iniziativa di advocacy per una migliore presa in carico e cura dei pazienti con tumore, coordinata da Salute Donna Onlus e sostenuto da ben 38 associazioni di pazienti. Una stretta sulla fondamentale questione del diritto alla tutela del posto di lavoro, attesa da milioni di uomini e donne che nel corso della loro vita hanno ricevuto una diagnosi di cancro e che la pandemia di coronavirus ha reso ancora più fragili e dipendenti dal lavoro.
«Devo ringraziare tutti – dice Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus e coordinatrice del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” –. Mi è difficile descrivere l’emozione che ho provato nel vedere i politici uniti a noi, malati di cancro e associazioni, per realizzare leggi che possono aiutarci a vivere meglio, a non sommare dolore a dolore. Finalmente abbiamo discusso insieme su come migliorare la vita di chi si trova in condizioni di fragilità e bisogno. Ogni disegno di legge presentato ha i suoi punti di forza, ma tutti convergono sull’allungamento del periodo di comporto, misura fondamentale per chi è più debole e in era Covid-19 non ha potuto curarsi con continuità. Auspichiamo che i decisori politici accolgano la nostra esortazione ad adottare in breve tempo un testo unico che sia il risultato della volontà collettiva e trasversale e di metterlo in discussione il più celermente possibile. Non possiamo perdere questa immensa opportunità. Ci sarà ancora tanto lavoro da fare, ma siamo convinti che lo faremo al meglio con l’aiuto dei politici».
Redazione Nurse Times
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