L’Usl della Marca difende la scelta e incassa la solidarietà di Nursing Up.
«II progetto di riorganizzazione dell’area medica è molto più complesso e articolato rispetto alle polemiche dei giorni scorsi. Adotteremo un modello unico al mondo. Non c’è in Italia e nemmeno all’estero. Si tratta di un progetto innovativo, che non urta la sensibilità di nessuno e che fa crescere le professioni sanitarie e anche la cultura dei medici». Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca, prova a placare le polemiche innescate dai sindacati dei medici dopo le indiscrezioni sulla creazione di un reparto permanente con una ventina di posti letto gestiti direttamente dagli infermieri, senza la presenza fissa dei medici, pur sempre interpellabili in caso di bisogno.
«Non sarà solo questo, ci saranno molte cose in più», spiega Benazzi, a cui non è piaciuta per nulla la reazione di Adriano Benazzato, segretario regionale dell’Anaao, che ha annunciato un immediato ricorso al Tar nel caso in cui venisse confermato l’allestimento di un reparto formato da soli infermieri. «Non ha centrato l’obiettivo – conclude il dg –. Bisogna prima capire il progetto nei dettagli. Poi, forse, saremo tutti convinti che è una bella cosa».
Gli infermieri attendono da tempo un allargamento del loro raggio d’azione. La benedizione giunge direttamente dai vertici nazionali del sindacato Nursing Up. «Dal Veneto arriva un esempio di buona sanità – dice il presidente Antonio De Palma –. Finalmente hanno capito cosa gli infermieri sono capaci di fare e quanto possono dare ai cittadini, se messi in condizione di esprimere il loro reale potenziale. Non capisco a quale titolo i sindacati dei medici si agitino tanto, permettendosi persino di minacciare la dirigenza dell’Usl, quando è perfettamente normale che gli infermieri gestiscano in autonomia servizi e reparti a media e bassa intensità di cura, come peraltro già avviene nel resto d’Europa, dove i nostri infermieri sono ricercatissimi».
Redazione Nurse Times
Fonte: Il Gazzettino
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