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Trento, elezioni Ipasvi: interrogazione alla Provincia sulla regolarità del voto

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Ipasvi Milano, "Perché Muttillo ha fatto bene ad annullare le elezioni"
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L’iniziativa è stata assunta dal consigliere provinciale Claudio Cia in seguito al mancato raggiungimento del quorum nelle ultime cinque consultazioni. Di seguito il testo.

A novembre 2017 a Trento si è tenuta la consultazione elettorale per eleggere i rappresentanti del Collegio degli infermieri trentini. Hanno votato 432 su 4.417, ovvero il 9,78% dei professionisti aventi diritto. Un numero insufficiente per poter legittimare la consultazione. Infatti, la legge 241/46, che regola gli ordini delle professioni sanitarie, all’art. 2, secondo comma, sancisce che “L’assemblea è valida in prima convocazione se abbiano votato almeno un terzo degli iscritti, in seconda convocazione qualunque sia il numero dei votanti purché non inferiore al decimo degli iscritti e, comunque, al doppio dei componenti il consiglio”. Trattandosi di seconda convocazione, per arrivare al 10% gli elettori sarebbero dovuti essere 442, dieci in più.

In difformità alla norma, la presidente del seggio, Luisa Zappini, ha però convalidato l’elezione, fatto lo scrutinio, proclamato il nuovo consiglio direttivo che, guarda caso, l’ha riconfermata alla guida dell’Ipasvi della Provincia di Trento con tanto di comunicato stampa al seguito. Il tutto è avvenuto senza che prima venisse reso pubblico il quorum dei votanti, forse per timore di ricorsi che avrebbero certamente invalidato la consultazione stessa. La cosa è poi avvenuta il 14 dicembre grazie alle pressioni esercitate da diversi infermieri a cui non è passata inosservata la “furbata”.

A detta di molti, pare però che l’occultamento del quorum dei votanti sia avvenuto anche nelle precedenti consultazioni e questo, se confermato, sarebbe molto grave se si considera che l’Ipasvi, ente di diritto pubblico non economico, è un protagonista di non poco conto nella programmazione e pianificazione della politica sanitaria della Provincia di Trento. È dunque di estrema importanza sapere se da sempre chi rappresenta gli infermieri trentini davanti alla Provincia sia stato effettivamente legittimato a farlo da consultazioni rispettose della legge. Proprio per questo la pubblica amministrazione non può esimersi dal dovere di accertare la verità.

Ciò trova, del resto, conferma sul piano normativo nell’art. 8 della lp. n. 16 del 2010 (“Tutela della salute in provincia di Trento”), laddove, nel disciplinare la composizione del Consiglio sanitario provinciale quale organo consultivo tecnico-scientifico della Giunta provinciale, prevede tra i componenti (lett. g) anche il presidente del collegio degli infermieri e tre professionisti sanitari designati dal medesimo collegio.

Premesso quanto sopra si chiede al presidente della Giunta provinciale di sapere:

  1. se la Provincia ha mai verificato che la nomina della rappresentanza dell’Ipasvi sia avvenuta nel rispetto delle regole elettorali a partire dal quorum minimo di partecipazione;
  2. se nelle ultime cinque consultazioni elettorali, per eleggere i rappresentanti del “Collegio degli infermieri trentini”, è stato raggiunto il quorum come da legge e in caso di risposta positiva o negativa indicare le percentuali;
  3. da quanti anni la signora Luisa Zappini si sta rapportando con la Provincia in rappresentanza degli infermieri trentini;
  4. se negli ultimi dieci anni la Provincia ha finanziato progetti, o comunque messo a disposizione risorse con altre finalità a beneficio dell’Ipasvi di Trento e per quali importi.
    A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.
    Cons. Claudio Cia

 

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