La nuova campagna di sensibilizzazione punta a combattere lo lo stigma sociale e le discriminazioni.
Si chiama #TrattamiBene la nuova campagna di sensibilizzazione ideata per migliorare la qualità di vita delle persone che vivono con l’Hiv, combattendo lo stigma sociale e le discriminazioni. Raccoglie il contributo delle nove principali associazioni nazionali di pazienti sieropositivi (Anlaids Onlus, Ala Milano Onlus, Arcigay Onlus, Asa Onlus, Circolo Mario Mieli, Arcobaleno Aids Onlus, Nps Italia Onlus, Nadir Onlus, Plus Onlus) e vanta il patrocinio di Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research) e della Società italiana di malattie infettive e tropicali.
Nata come ulteriore capitolo dell’iniziativa “Guardiamo Oltre”, la nuova campagna, realizzata grazie al supporto di Gilead, è uno spazio informativo e di discussione per far conoscere meglio chi vive la malattia e per descrivere l’aspetto sociale e le difficoltà incontrate nella quotidianità dalle persone con Hiv. Sul sito dell’iniziativa è possibile leggere i racconti riguardanti otto “popolazioni” chiave, che testimoniano il livello di accettazione sociale della malattia in diversi contesti. Tali popolazioni sono composte da omosessuali, transgender, donne, tossicodipendenti, detenuti, persone con Hiv e malati di epatite C.
Sempre sul sito è presente il documento “TrattamiBene. Noi ci crediamo”, che racchiude i sette concetti chiave per migliorare la qualità di vita e, appunto, trattare bene chi vive con l’Hiv. Concetti che “si auspica possano diventare una base di interlocuzione con chiunque voglia mettere in atto politiche socio-sanitarie strategiche per garantire il benessere e la dignità di tutte le persone con Hiv nel nostro Paese”. Grazie alla creazione dell’hashtag #TrattamiBene, inoltre, si potranno aggiungere altri contributi e chiunque potrà raccontare la propria esperienza sul suo social.
Secondo il programma della nazioni Unite denominato Unaids (United Nations Programme on Hiv/Aids), per la soppressione del virus è necessario raggiungere 3 targt 90 entro il 2020. Più precisamente: il 90% dei casi di Hiv dovrà essere diagnosticato; il 90% delle persone con Hiv dovrà ricevere la terapia antiretrovirale; il 90% delle persone sotto terapia non dovrà avere più tracce del virus nel sangue. A questi tre target ne va aggiunto un quarto: il 90% dei soggetti positivi all’Hiv dovrà avere una buona qualità di vita.
Proprio a tal fine, e nella speranza di ridurre le discriminazioni, la campagna vuole porre l’attenzione sul concetto di U=U (Undetectable=Untransmissable): una persona sieropositiva con virus non rilevabile, grazie all’aiuto delle terapie, non dovrà più rischiare di trasmettere il virus stesso. Ciò consentirebbe ai sieropositivi undetectable (non rilevabili, appunto) di vivere più serenamente la propria sessualità.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.repubblica.it
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