Un episodio che avevamo trattato nel 2017 in un nostro precedente articolo (VEDI)
Quell’immagine immortalata da un passante che ritraeva un operatore intento a caricare in mezzo alla strada uno scooter su una ambulanza dell’Ares 118 a mo’ di carroattrezzi scatenò l’ira e l’indignazione degli internauti e non solo.
Con tutti i commenti ironici:
“Lo scooter, prontamente soccorso, ora sta meglio” e “Deve avere avuto la pressione delle gomme bassa”.
In quel momento il SSR (estate del 2017), il sistema dell’emergenza sanitaria regionale era già in affanno: pochi mezzi e lunghe code con le barelle bloccate nei pronto soccorso sguarniti. Ieri, come oggi, insomma.
Non era passata inosservata all’assessore alla sanità Alessio D’Amato, che, andato su tutte le furie, chiese provvedimenti immediati: quell’infermiere “in borghese” visto dirigere le operazioni di carico dello scooter sul mezzo, spinto da un giovanotto su una improvvisata passerella di legno, fu in un batter d’occhio individuato e sospeso.
Nel frattempo, sulla vicenda venne presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica. Ebbene? A distanza di tempo, l’infermiere non solo non è stato punito, tornando al suo posto nella postazione di Cinecittà, ma ora anche è stato premiato nell’ambito dell’organizzazione dell’Ares.
Finita “in prescrizione” come nulla fosse la spiacevole parentesi di cinque anni fa, l’infermiere supera la seleziona per ricopre l’incarico di coordinatore, per le postazioni della Romanina e Prenestina. Coordinatore di almeno una cinquantina di infermieri, il che vuol dire valutare i loro comportamenti.
Ares 118, tuttavia, chiarisce «il dipendente è stato sanzionato disciplinarmente all’epoca dei fatti e assolto in sede penale dalle accuse mosse».
Inoltre avrebbe mostrato un «comportamento irreprensibile negli ultimi anni». Nulla, inoltre, poteva impedirgli la partecipazione al bando: «La normativa, ai fini della selezione, prevede spiega l’azienda che il di pendente non debba aver ricevuto sanzioni disciplinari nei due anni precedenti». Insomma, nulla di irregolare.
Per quella vicenda si addossò la responsabilità di essere alla guida dell’ambulanza/carroattrezzi un dipendente ormai prossimo alla pensione che, in pratica trascorse gli ultimi mesi di servizio sospeso dal lavoro.
Redazione Nurse Times
Fonte: Il Messaggero
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