“Oggi più che mai necessaria modifica dell’organizzazione dell’assistenza territoriale”
“La lungimiranza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, sta creando il terreno per una vera riforma del nostro Servizio Sanitario Nazionale, sia sul versante ospedaliero sia su quello territoriale. Da parte nostra, noi medici non possiamo che rispondere al forte appello lanciato dal Ministro a tutelare la salute pubblica in questo delicato momento, rinnovando la nostra disponibilità, in ottemperanza all’articolo 9 del nostro Codice di Deontologia” ha detto Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici.
Nonostante la crescita del contagi, Speranza in questa fase si dice “ottimista” anche “se prudente e cauto. Il ministro aveva precedentemente spiegato che era stato deciso il primo lockdown perché ad un certo punto si era avuta la sensazione “che andasse in collasso il servizio sanitario“. Ma adesso i posti di terapia intensiva sono raddoppiati.
“Il nostro Servizio sanitario nazionale si è molto rafforzato” aveva detto con orgoglio Speranza.
Si trova concorde Filippo Anelli e lo ha ribadito in occasione dell’insediamento del Tavolo ministeriale sulla Medicina Generale.
“Quello che stiamo vivendo è, nel bene e nel male, un momento straordinario, perché la salute pubblica è provata dalla pandemia di Covid-19. Ma anche perché veramente il Governo sta facendo di tutto per trasformare la crisi in un’opportunità. E lo sta facendo investendo risorse nel Servizio sanitario nazionale, come mai era accaduto nel passato. Ora, con la disponibilità del Recovery Fund, siamo veramente a un punto di svolta: abbiamo l’occasione di innescare e portare avanti quel progetto di riforma che il nostro Servizio sanitario nazionale attende da anni”.
“L’ultima riforma risale al 1999, ed è quella voluta dall’allora Ministro Rosy Bindi – ha spiegato –. Una riforma che, a distanza di più di vent’anni, ha esaurito la sua forza propulsiva e mostra i suoi punti di debolezza. Oggi più che mai sembra essere necessaria una sostanziale modifica dell’organizzazione dell’assistenza territoriale“.
“Le risorse che l’Europa oggi mette a disposizione del Governo italiano possono davvero fare la differenza – ha concluso Anelli – e permettere una modifica sostanziale dell’organizzazione e dell’erogazione dell’assistenza, con modalità che già in parte si stanno sperimentando in diverse Regioni”.
Fonti: portale.fnomceo.it, rainews.it, huffingtonpost.it
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