Dopo il sit-in davanti alla sede senese dell’Azienda, il segretario territoriale del sindacato, Claudio Cullurà, parla di “decisione iniqua” e chiede la riapertura del confronto.
“La sospensione della produttività sulla mensilità di dicembre per i lavoratori dell’Asl Sud-Est è una decisione iniqua e ingiustificata. Chiediamo che si ponga rimedio e che si riapra subito il dialogo sugli scatti di stipendio di fascia”. Lo afferma Claudio Cullurà, segretario territoriale Nursind per l’area di Arezzo, Siena e Grosseto, all’indomani del sit-in di protesta svolto davanti alla sede senese dell’Azienda sanitaria.
A muovere la manifestazione del sindacato autonomo degli infermieri, una scelta aziendale che riguarda tutti i lavoratori: la dilazione della produttività relativa allo stipendio di dicembre. “Parliamo di circa 120 euro a testa – chiarisce Cullurà –, che per molti lavoratori monoreddito o con figli possono fare la differenza. Significano una rata dell’auto o una parte del mutuo. La scelta è stata giustificata pubblicamente dall’Azienda con la mancata possibilità di verificare il raggiungimento degli obiettivi, anche a seguito della ventilata possibilità che i sindaci revisori non certificassero il pagamento delle quote senza la trattenuta di queste risorse. Parliamo di circa 922mila euro, che non usciranno dalle casse della Asl Sud Est grazie a questa procedura”.
Conclude il sindacalista: “Siamo stati rassicurati sul fatto che l’operazione non si ripeterà, ma non basta: la stessa operazione, purtroppo, era già stata fatta due anni fa. Riteniamo importante che l’Azienda abbia ascoltato le ragioni dei lavoratori grazie all’azione di protesta, ma adesso è necessario riaprire subito le trattative per cercare di compensare almeno in parte la perdita della quota della produttività. La partita potrebbe spostarsi proprio aprendo il confronto sugli scatti di fascia”.
Redazione Nurse Times
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