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Toscana, lettera aperta degli Opi al cittadino

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L'infermiere: professionista poco apprezzato in Italia, ma non all'estero
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Gli Ordini professionali provano a spiegare perché, nell’emergenza, è bene essere tranquilli con gli infermieri.

Gli Ordini delle professioni infermieristiche della Toscana sono stanchi delle polemiche politiche e interprofessionali sulla rilevanza e l’appropriatezza dell’intervento infermieristico nell’emergenza e, visto che il fine di chi alimenta le polemiche è allarmare i cittadini che hanno bisogno di cure, perché magari siano loro a prendere posizione, hanno deciso tutti insieme di rivolgersi proprio a questi.

Lo hanno fatto per spiegare che non solo non c’è alcun rischio, ma che, anzi, l’infermiere è la soluzione migliore in certi contesti (quelli in cui è scelto, appunto) per la sua capacità umana di essere vicino alle persone e perché è sorretto da laurea, master e specializzazioni, ma anche perché si forma continuamente, soprattutto in questo settore, tanto che moltissimi corsi di emergenza urgenza, ai quali partecipano anche i medici, hanno come formatori proprio gli infermieri. Ma non solo. Di seguito la lettera degli Opi toscani ai cittadini.

Caro cittadino, vogliamo dirti una cosa importante. Avrai spesso letto notizie allarmanti  che ti avvertono di quanto tu sia in pericolo se avrai meno medici e più infermieri nella rete del 118 a soccorrerti. Ma vedi, purtroppo, sulle questioni di sanità che leggi sui giornali spesso ci sono dietro contrasti politici e professionali e  pochi contenuti che fanno delle semplificazione, e spesso della distorsione, la loro forma principale.

È assolutamente comprensibile che si porti avanti istanze di varia natura, meno lo è quando, per farlo, si gioca a compromettere l’immagine di una professione, come a volte accade con quella infermieristica sul campo del 118. Ecco, questo sì che è davvero pericoloso per la salute perché lede un principio di cura importante: la fiducia reciproca.

È meglio un mezzo di soccorso con medico o con infermiere? Ecco la risposta che non leggerai mai: “dipende.” Da cosa? Dalla distribuzione dei mezzi, dalla distribuzione delle professioni, dalla distribuzione dei pronto soccorso (e da che tipo di pronto soccorso sono), dalla distribuzione degli ospedali (e che tipo di ospedali sono) rispetto ad una determinata aerea e casistica ad esempio. In sanità non esiste un meglio o peggio, ma esiste un “appropriato”. In certi contesti è più appropriato avere un mezzo con infermiere, in altri con medico, in altri con entrambi, in altri con volontari. Caro cittadino: non è quasi mai meglio o peggio in senso assoluto ma “dipende”.

Quello che però devi sapere è che l’infermiere è un professionista laureato e che per lavorare sui mezzi di soccorso avanzati ha conseguito master, specializzazioni e si forma costantemente. Devi sapere che tantissimi corsi di emergenza urgenza, ai quali partecipano anche i medici, vedono formatori proprio gli infermieri. Devi sapere che fin dal 1992 un Decreto del Presidente della Repubblica attribuisce responsabilità al personale infermieristico  nell’ambito dei protocolli della Centrale 118, della ricezione, registrazione e selezione delle chiamate, nella determinazione dell’apparente criticità dell’evento segnalato, nella codificazione delle chiamate e delle risposte.

Devi sapere che il  DM 17/12/2008 definisce le tipologie di mezzi di soccorso che prevedono ,oltre all’autista,  nel mezzo di soccorso avanzato O Infermiere O medico O entrambi.  Decreto  avvalorato dal DM 70 /2015 oltre che da interpretazione autentica del 20/05/2017.

Devi sapere che la Raccomandazione n. 15 del ministero della Salute del Febbraio 2013 afferma che nei servizi di emergenza/urgenza l’obiettivo sia quello di garantire prestazioni immediate agli utenti che presentano alterazioni delle funzioni vitali tali da compromettere potenzialmente e gravemente lo stato di salute e non di una diagnosi medica che è certamente fondamentale e necessaria ma che arriverà subito dopo.

Perché se avrai bisogno di un intervento in emergenza avrai bisogno prima di ogni altra cosa di una pronta stabilizzazione e supporto vitale. Devi sapere che l’infermiere non opererà comunque mai da solo ma sarà sempre in rete con tanti altri professionisti e non perché ha bisogno di “controllo” ma perché un sistema che funziona, funziona bene solo in equipe.

Devi infine sapere che esistono protocolli e procedure molto chiare e che niente è lasciato al caso e che in tutto il mondo il soccorso territoriale prevede quasi solo infermieri se non addirittura personale tecnico specializzato.

Ecco, caro cittadino. Devi sapere tutto questo. Che gli infermieri sono dei professionisti validi e competenti e che mai vorrebbero farsi coinvolgere in queste bagarre che sembra parlino di 118 ma in realtà parlano di altro e che intraprenderanno tutte le azioni del caso per chi si ostinerà a far saltare il rapporto fiduciario con voi.

Mettere in discussione un’organizzazione va bene, lo facciamo anche noi nel vostro interesse, ma che non lo si faccia ai danni di una professione. Questo no!

A vostra disposizione per garantire il vostro diritto alla salute, sempre.

Fonte: www.fnopi.it

 

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