Si tratta dell’Unità per stati vegetativi e delle Speciali unità di accoglienza permanente per le persone che si trovano in stato vegetativo o in stato di minima coscienza.
La Regione Toscana ha emanato una legge regionale che prevede l’attivazione di “Unità per stati vegetativi” e “Speciali unità di accoglienza permanente” per le persone che si trovano in stato vegetativo o in stato di minima coscienza.
Sappiamo che, ad oggi, le persone in stato vegetativo o in stato di minima coscienza sono molte: in Italia se ne contano circa 3mila al 2017. Si rende quindi essenziale predisporre servizi che possano occuparsene, viste le specifiche e continue cure ed assistenza per queste persone indispensabili.
La legge approvata dalla Regione Toscana definisce l’organizzazione di servizi di assistenza residenziale territoriale per le persone in stato vegetativo e per quelle con grave disabilità conseguente a patologia neurologica. In particolare dispone che le aziende sanitarie debbano prevedere, nell’ambito dei servizi di assistenza residenziale territoriale, sia le Unità per stati vegetativi (USV) che le Speciali unità di accoglienza permanente (SUAP), che si distinguono in base alla diversa intensità assistenziale richiesta dalle due categorie.
Va sottolineato, in quanto rimedia a un problema fortemente sentito dai familiari di questi soggetti, che l’assistenza in entrambi i servizi è a totale carico dell’azienda sanitaria. Sono quindi tamponate le ingenti spese che la famiglia ha dovuto sostenere per la presa in carico dei congiunti. Questa l’organizzazione:
- La presa in carico decorre dal momento dell’evento acuto
- Può estendersi, di norma, fino a 2 anni dall’evento acuto
- Trascorsi i 2 anni, nel caso di impossibilità di rientro al domicilio della persona in stato vegetativo o in stato di minima coscienza, si attiva il trasferimento in RSA; oppure, nel caso di adeguatezza ambientale/familiare al permanere del soggetto al proprio domicilio, l’azienda attiva unità di valutazione multidisciplinare per predisporre progetti domiciliari con prestazioni di assistenza diretta alla persona.
Un elemento di particolare interesse è la contemporanea individuazione di un team esperto (composto da fisiatra, neurologo/neurofisiopatologo, fisioterapista, infermiere e assistente sociale) presso ogni azienda. Un team che si occupa della valutazione periodica dei pazienti in stato vegetativo e in stato di minima coscienza, con un monitoraggio almeno semestrale.
Fonte: www.infermieriperlasalute.it
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