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Torino, ortopedici e ingegneri ricostruiscono in 3D un bacino dopo il sarcoma

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Grazie alla collaborazione tra ortopedici e ingegneri la vita di una donna affetta da una rarissima forma di sarcoma osseo che colpisce non più di 6 persone su centomila ogni anno è stato salvata.

Un’équipe interdisciplinare della Città della Salute ha operato la 40enne impiantandole una protesi che le permetterà di tornare a camminare.

L’intervento di ricostruzione è stato pianificato attraverso la realizzazione delle parti anatomiche mediante una stampante 3D. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla collaborazione di un team ingegneristico italiano ed una start-up torinese all’avanguardia per l’ingegneria biomedica. Dopo una risonanza magnetica ed una TAC, è stato prepararato un bacino su misura e persino  le “guide di taglio” erano  mirate, quasi un’opera di “alta sartoria”.

La complessa procedura di asportazione del tumore al bacino è stata seguita dall’impoanto di una protesi realizzata su misura della paziente, che permette la ricostruzione anatomica e biomeccanica del bacino e dell’articolazione dell’anca.

La squadra dei chirurghi, composta dagli ortopedici del reparto di Chirurgia Oncologica Ortopedica diretta dal dottor Raimondo Piana  e della Clinica Ortopedica e Traumatologica universitaria diretta dal professor Alessandro Massè, ha eseguito l’intervento chirurgico, con la collaborazione delle complesse tecniche anestesiologiche in uso dal team di Anestesia e Rianimazione diretto dal dottor Maurizio Berardino.

La preparazione di precisione a tavolino ha permesso una durata dell’intervento di sole 5 ore e mezza, contro le 8 ore previste. Dopo alcuni giorni di degenza presso l’ospedale Cto la paziente è stata trasferita per proseguire le cure riabilitative e recuperare la capacità di camminare presso l’Unità Spinale Unipolare (USU),  all’interno del dipartimento di Ortopedia Traumatologia e Riabilitazione diretto da Giuseppe Massazza.

La ricerca in ambito oncologico ha permesso di compiere enormi passi avanti in campo ortopedico oncologico e ricostruttivo. Anche la cura dei tumori rari quali i sarcomi ossei e dei tessuti molli ne ha beneficiato.

I progressi in campo ortopedico oncologico risultano indispensabili anche nella cura di tumori rari, quali i sarcomi dell’osso e dei tessuti molli. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla costante ricerca portata avanti dal Gruppo Interdisciplinare Cure, istituito dalla Rete Oncologica della Regione Piemonte e della Valle D’Aosta.

 

Anche l’ortopedia recentemente si starebbe muovendo rapidamente verso una chirurgia di “precisione”, nella quale ogni dettaglio dell’intervento viene precedentemente pianificato. In questo caso, anche i materiali impiantati, sono stati definiti nei minimi particolari in fase preoperatoria con l’utilizzo delle nuove tecnologie.

La possibilità di simulare un intervento con un modello virtuale o addirittura su un perfetto calco “3D” riduce gli imprevisti aumentando la precisione delle procedure chirurgiche.

Simone Gussoni

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