Per la prima volta è stato eseguito al Regina Margherita il trapianto di un organo giunto da così lontano.
Un cuore arrivato da Praga salva un ragazzo con un cuore artificiale grazie a un trapianto eseguito all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Uno splendido esempio di collaborazione internazionale ha consentito di salvare la vita a un 12enne dell’Astigiano, affetto da una grave malattia del muscolo cardiaco che non consente al cuore di pompare con efficienza il sangue nei vasi sanguigni.
Totalmente asintomatico fino a qualche mese fa, il ragazzo era stato ricoverato ad aprile nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica, diretto dal dottor Carlo Pace Napoleone, per la comparsa di uno scompenso cardiaco. A causa delle precarie condizioni cliniche si era reso necessario l’impianto di un cuore artificiale per poterlo tenere in vita, in attesa di un cuore compatibile che permettesse un trapianto cardiaco, nel frattempo richiesto in urgenza sul territorio nazionale.
Dopo alcuni mesi di attesa, nei giorni scorsi l’organo è finalmente arrivato da lontano, da Praga, grazie alla rete di collaborazione internazionale esistente in Europa. Attraverso il Centro Nazionale Trapianti, il portale italiano che collega tutte le Reti nazionali europee, è stato allertato il Centro Regionale Trapianti (CRT) del Piemonte, dov’era in lista il paziente. Il medico di turno, dottor Federico Genzano Besso, accertata con i cardiochirurghi pediatrici la compatibilità tra il cuore offerto e il ragazzo, ha avviato tutte le procedure per rendere possibile il trapianto.
A questo punto è iniziata una corsa contro il tempo. Il CRT, grazie alla collaborazione del 118, ha organizzato nella notte un volo per l’equipe di prelievo, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Cascarano, che ha raggiunto in circa 90 minuti di volo la capitale della Repubblica Ceca e ha partecipato al prelievo multiorgano da una ragazza deceduta a seguito di annegamento.
Appena rientrati in Italia con il prezioso dono, l’equipe del dottor Carlo Pace, composta anche da efficientissimi infermieri e operatori socio-sanitari, ha effettuato il difficile intervento. Il trapianto è durato sette ore ed è tecnicamente riuscito: il cuore nuovo batte ora dentro il petto del ragazzo, che dopo un breve periodo di stabilizzazione in terapia intensiva è già rientrato nel reparto di Cardiochirurgia per completare la degenza, in attesa di riprendere la sua quotidianità. Potrà presto tornare a una vita normale.
Per la prima volta al Regina Margherita un cuore arriva da così lontano. Alcune donazioni ricevute finora erano infatti arrivate da Stati europei più vicini, soprattutto Spagna. Il tempo che intercorre tra il prelievo ed il trapianto dell’organo non dovrebbe superare le quattro ore, per cui vengono accettate donazioni solo da sedi che possono essere raggiunte con un volo di non più di due ore. Una scelta che limita la disponibilità degli organi.
Nonostante il Piemonte sia una delle regioni italiane con il più alto tasso di donazioni, grazie anche all’incessante lavoro del Centro di Coordinamento Regionale per le donazioni ed i prelievi, diretto dalla dottoressa Anna Guermani, è necessaria una collaborazione nazionale e internazionale per reperire in breve tempo organi per trapianti così particolari, come quelli per i bambini.
“Ancora una volta – commenta il professor Antonio Amoroso, direttore del Centro Regionale Trapianti – l’impegno di un’enorme squadra di professionisti, unito alla generosità di una famiglia che ha acconsentito alla donazione, ha reso possibile salvare una vita umana”.
Redazione Nurse Times
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