Ha avuto luogo ieri il congresso organizzato dal collegio Ipasvi di Torino dal titolo “Assistere in sicurezza. Drg e assorbimento di risorse assistenziali: un metodo a supporto di professionalità e governance” (VEDI).
Durante l’evento sono stati analizzati gli elementi necessari per definire il fabbisogno di risorse e i risultati ottenuti e raggiungibili in futuro.
Apertura del convegno da parte della presidente del collegio ipasvi di Torino, Maria Adele Schirru.
È stato descritto il contributo specifico del MAP (Metodo Assistenziale Professionalizzante), un metodo basato sulla valutazione della “complessità assistenziale” del ricoverato per definire il fabbisogno di infermieri e di operatori socio sanitari.
Il metodo MAP, interamente “made in Italy” consente di misurare su basi scientifiche l’effettivo fabbisogno di personale infermieristico, reparto per reparto, e calcolare con precisione “millimetrica” le necessità assistenziali infermieristiche del Servizio Sanitario Nazionale.
La giornata è stata inaugurata dall’intervento della dott.ssa Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi.
“Quello della definizione di un metodo che definisca il fabbisogno di personale sembra un tema vecchio e scontato, ma è un tema su cui dobbiamo molto lavorare in termini di governance e programmazione.
La presentazione di questo lavoro sarà uno stimolo per proporre un’alternativa che tenga conto della complessità dei nostri sistemi sanitari, dei bisogni assistenziali, dei sistemi organizzativi che dovrebbero cambiare”.
La professoressa Loredana Sasso ha presentato la ricerca RN4Cast affrontando la tematica dello staffing di cura analizzando il panorama internazionale.
Anche la senatrice e membro del comitato centrale della Federazione Nazionale ipasvi, Annalisa Silvestro ha preso parte al congresso analizzando il tema della complessità assistenziale nell’attuale panorama sanitario:
“È più complicata che complessa per tutta una serie di variabili che si intersecano e si inseriscono in quello che è il panorama sanitario e sociosanitario regionale e nazionale”.
L’ex presidente della Federazione Nazionale Ipasvi lancia un appello a favore della professione:
“Dovrebbe subentrare un impegno più solido e sostenuto da parte di chi fa politica”.
Nel proprio monologo include anche una personale metafora:
“Noi siamo seduti su un cavallo di razza, che è il nostro servizio sanitario nazionale, che ogni tanto si azzoppa un po’, ma si rimette in sesto. Però purtroppo molte volte siamo seduti sul cavallo guardando la coda e non la criniera”.
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