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Tesi di laurea “L’infermiere e la libera professione”

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Tesi di laurea "L’infermiere e la libera professione"
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NurseTimes è l’unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, quotidiano divenuto il punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie.

Sono numerose le tesi di laurea che ci inviate e che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la loro tesi di laurea sul nostro portale ([email protected])

Il dott. Zingaro Ettore presenta la sua tesi di Laurea sperimentale dal titolo L’infermiere e la libera professione. Indagine conoscitiva sulle motivazioni di esercizio  dell’attività in libera professione“.

Abstract

Introduzione

Nell’immaginario collettivo la figura dell’infermiere è tipicamente associata al reparto di un ospedale.

Ad oggi si stima che circa il 28% della popolazione italiana sia affetta da patologie croniche o non sia autosufficiente; ci si domanda allora come sia possibile raggiungere tutte queste persone evitando eventuali inutili accessi al pronto soccorso o il ricorso a figure non qualificate.

Qui si inserisce la figura dell’infermiere libero professionista, infermiere che opera in regime di libera scelta organizzativa, metodologica e scientifica, avvalendosi di EBN ed EBP, avviando un’interlocuzione diretta con il cittadino ricorrendo al contratto di cura e al consenso informato.

Alla pari dei colleghi dipendenti svolge funzioni di prevenzione, educazione alla salute, formazione, gestione e ricerca.

All’interno della tesi sono stati trattati gli aspetti normativi e deontologici della libera professione, di modo da poter prima capire bene chi è questo professionista e come opera nel quotidiano.

Obiettivi

Allo scopo di valutare se ad oggi la libera professione in provincia di Bari fosse una realtà parallela e parimenti dignitosa a quella dipendente, ci siamo domandati primariamente quanti fossero gli infermieri iscritti ad OPI Bari contribuenti ENPAPI, quali fossero le reali ragioni dell’inizio della loro attività e quali fossero i loro umori.

Materiali e metodi

E’ stata eseguita una ricerca bibliografica su Pubmed e poi su Google, ma i risultati prodotti non erano attinenti all’indagine, pertanto il questionario somministrato è stato redatto di proprio pugno.

Lo stesso è stato inviato direttamente tramite PEC ai contribuenti ENPAPI, poi “Risposte in mano” abbiamo tenuto un’intervista col presidente OPI Bari Saverio Andreula.

Il questionario si compone di domande dicotomiche e aperte, mentre l’intervista è di tipo strutturato.

Entrambi sono ampiamente descritti all’interno della tesi.

Risultati

E’ bene specificare quanto sia stato estenuante ottenere delle risposte, in quanto su 296 contribuenti ENPAPI, nell’arco di quasi tre mesi, solo in n.17 hanno partecipato allo studio.

Da queste risposte, si denota uno spaccato tra chi sceglie questa strada per scelta e chi per ripiego, tra chi la consiglia e chi no; non vi sono prese di posizione nette che permettano di definire quale sia la forma lavorativa più conveniente tra dipendente e autonoma, tra autonoma e aggregata.

Come sottolinea nell’intervista il Presidente OPI BARI Saverio Andreula: il cittadino può scegliere dove, come e da chi ricevere prestazioni sanitarie e sono maturi i tempi affinché il cittadino SCELGA chi deve prendersi in carico il suo bisogno.

L’infermiere, soprattutto al Sud, con coraggio e orgoglio può scegliere questo ruolo, tra i cui aspetti positivi ritroviamo: una maggiore flessibilità lavorativa, la possibilità di avere un rapporto più intimo con il paziente, il poter intrattenere più incarichi contemporaneamente e il rendere pubblico anche questo ruolo tra gli altri riconosciuti (direzione, ricerca, didattica, ecc…) della professione.

Discussione e conclusioni

Questa figura, sebbene prevista costituzionalmente, ad oggi non ha la visibilità che meriterebbe e deve difendersi soprattutto dalla concorrenza sleale di chi questa forma lavorativa non potrebbe nemmeno esercitarla.

Dato da tenere in conto è che il PUBBLICO ha assorbito la maggior parte degli infermieri disponibili, togliendoli alle loro originarie collocazioni e rompendo gli equilibri del periodo pre COVID.

Al netto delle risposte, da un punto di vista prettamente lavorativo, è più conveniente intrattenere rapporti di lavoro in forma dipendente, in quanto maggiormente tutelati; al contrario il libero professionista può operare in autonomia e può decidere senza vincoli come, dove e quanto lavorare.

In conclusione, si rendono necessari successivi studi più partecipati sul tema, di modo da poter fugare tutti i dubbi e poter confermare o smentire tutto quanto descritto nella tesi di laurea.

Parole chiave: freelance nursing profession: survey

Redazione Nurse Times

Allegato

Tesi: L’infermiere e la libera professione. Indagine conoscitiva sulle motivazioni di esercizio  dell’attività in libera professione

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