Migliorano le performance delle Ortopedie italiane e pugliesi. Le linee guida internazionali infatti, concordano nello stabilire che almeno il 60% degli interventi per la frattura del collo del femore, andrebbero eseguiti entro due giorni, nei pazienti ultra sessantacinquenni. Ritardare l’intervento, può infatti significare danni maggiori per l’anziano, con il rischio di usare protesi, o persino mettere a repentaglio la vita stessa del paziente.
“E’ dimostrato – spiega il dottor Pulito, primario di Anestesia al Fazzi – che più tempo trascorre dall’evento della frattura, all’operazione, più aumenta in maniera esponenziale, la possibilità del decesso per la persona anziana, che andrebbe incontro a complicanze come ulcere da decubito, disidratazione, polmonite, ecc. Quando dirigevo il reparto di Anestesia a Scorrano chiedevo all’equipe di considerare la frattura del femore, un’urgenza, pur non essendo una vera emergenza, attenendoci così, già nel 2014, allo standard delle 48 ore”.
In effetti i miglioramenti in tal senso, sono registrati dal ministero, nel piano esiti del 2014, con un aumento delle operazioni eseguite entro i due giorni particolarmente significativo in Puglia, passando da una media del 20% degli interventi eseguiti nelle 48 ore ad una del 40%, pur restando comunque ancora sotto lo standard del 60%.
Il Fazzi di Lecce nel 2014, come si può dedurre da un articolo pubblicato su SanitàSalento il 19 novembre 2015, ha eseguito 177 interventi per frattura del femore, di questi quasi il 37% sono stati fatti entro i due giorni, il restante 63% delle operazioni, hanno richiesto più giorni di degenza e quindi costi più elevati. Al Perrino Di Brindisi sono state registrate 186 fratture, il 18,81% delle quali entro lo standard.
Al Policlinico di Bari sono state 188 le operazioni sul femore, con una percentuale degli interventi entro le 48 ore pari al 58,17%, avvicinandosi di molto allo standard del 60%. Il San Paolo invece ha in attivo 336 interventi con 31,15% fatti nelle 48 ore.
Al Sacro Cuore di Gallipoli sono state 108 le persone operate, di queste 46,3% entro due giorni, mentre al Santissima Annunziata di Taranto, sono state 159 le operazioni, delle quali il 41,48% nello standard. Percentuale simile a San Giovanni Rotondo, dove sono stati contati 99 interventi. Nell’ospedale di Ostuni le fratture al femore operate sono state 123, di queste il 41% eseguite entro le 48 ore, fa meglio Copertino con 157 operazioni e una percentuale nello standard pari al 40,25%, mente la vicina Galatina ha registrato nel 2014, 124 interventi per frattura al femore, dei quali appena l’11% entro i due giorni. L’Ortopedia di Casarano invece, ha eseguito 103 fratture, con il 39,45% nello standard.
Quelle che sono considerate delle eccellenze in Puglia, non rispondono sufficientemente alle aspettative: l’Ortopedia di Tricase ha registrato nel 2014, 132 interventi, la percentuale di quelli eseguiti nelle 48 ore è pari al 31,87%, mentre al Miulli delle 170 fratture al femore, appena il 28% sono state operate entro i due giorni. Seguono poi gli ospedali minori: Martina Franca 92 operazioni e Manduria 101, entrambe con il 37% nello standard, Francavilla Fontana con 107 fratture e 22,78% operate nello standard, Monopoli 122 interventi con il 19,93% eseguite nelle 48 ore. A Barletta gli anziani operati nel 2014, sono stati 158, di questi solo il 12% non hanno aspettato più di due giorni, mentre ad Andria gli interventi sono stati 53 con 11% nello standard, infine fanalino di coda, San Severo con 141 fratture e solo il 9% nelle 48 ore, Grottaglie 111 con 8%, Foggia 246 interventi con solo l’8% nello standard e Cerignola 61 interventi con 7% nello standard.
Fonte: www.sanitasalento.net
Scupola Giovanni Maria
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