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TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation): eccellenza al “S.Anna e S.Sebastiano” di Caserta

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Il dott. Antonio Savino, infermiere presso l’A.O. “S.Anna e S.Sebastiano” di Caserta racconta la sua esperienza sull’impianto di valvole aortiche transcutanee (TAVI)

La sostituzione della valvola aortica è un delicato intervento chirurgico svolto per rimpiazzare una valvola aortica non più funzionale con una protesi. Quest’ultima può essere meccanica o biologica e la scelta di una o dell’altra dipende dall’età del paziente. L’operazione di sostituzione valvolare è richiesta in due circostanze patologiche: nei casi di stenosi aortica e nei casi di insufficienza aortica.

Esso può essere eseguito “a cuore aperto” oppure con la TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation).

L’impianto percutaneo della valvola aortica (TAVI) può essere considerato come un’alternativa all’intervento di sostituzione valvolare chirurgico tradizionale in caso di controindicazione e/o alto rischio chirurgico se tale approccio è di pari efficacia clinica e presenta un rischio più basso

Nel nostro centro, Azienda OSPEDALIERA “S. Anna e S. Sebastiano” di Caserta, usiamo questa tecnica dal 2015 con un numero di oltre 140 casi trattati ed una mortalità intraprocedura pressoché vicina allo 0 (zero).

Dal maggio 2016, dopo relativa certificazione al montaggio della valvola, ho partecipato attivamente a 81 come montaggio, dove abbiamo potuto evidenziare che la principale complicanza è dovuta alla artero/atero sclerosi delle arterie femorali.
Questo crea difficoltà sia sel momento di inserzione della valvola montata sul proprio delivery che per la chiusura dell’accesso con i sistemi a “Proglide”, dando origine a sanguinamento o formazione di ematomi nella zona femorale in rari casi!
Nonostante ciò rimane una tecnica oggi più “sicura” rispetto al classico intervento cardiochirurgico di sostituzione valvolare artica.

Si riporta parte dello studio di evidenza scientifica che avalla questa tesi.

L’attesa è finita: i risultati dei due maggiori trials randomizzati di confronto fra TAVI e sostituzione valvolare aortica chirurgica nel paziente a basso rischio, il PARTNER 3 (Sapien 3, Edwards Lifesciences) e l’Evolut Low-Risk Trial (Evolut R ed Evolut PRO, Medtronic), sono stati presentati al congresso dell’American College of Cardiology.

E sono andati ben oltre le aspettative.

Non solo la TAVI ha raggiunto la superiorità rispetto alla sostituzione valvolare chirurgica in termini di mortalità ed incidenza di ictus cerebrale, ma addirittura – nel PARTNER 3 – la TAVI si è dimostrata superiore alla chirurgia per quanto concerne l’incidenza dell’endpoint primario (morte, ictus, re-ospedalizzazione ad un anno).

I risultati di questi trials cambieranno certamente il percorso terapeutico della stragrande maggioranza dei pazienti affetti da stenosi valvolare aortica, il cui trattamento sarà sempre più appannaggio della cardiologia interventistica.

“E’ un momento storico, e tutti noi dovremmo ricordarlo come tale”
Eugene Braunwald, cardiologo
Brigham and Women’s Hospital, Boston

Fonte: ACC 2019

“Sulla base di questi risultati, la TAVI dovrebbe essere considerata la terapia di scelta nei pazienti a basso rischio con stenosi valvolare aortica”
Martin Leon, cardiologo interventista
Columbia University, New York

Fonte: ACC 2019

“Se fossi un paziente con stenosi aortica, sceglierei di sottopormi a TAVI”
Gilbert Tang, cardiochirurgo (non coinvolto nello studio PARNTER 3)
Icahn School of Medicine at Mount Sinai, New York

Fonte: New York Times

 

Redazione NurseTimes

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