Il sindacato denuncia i disagi provocati dalle dimissioni in serie di medici, infermieri e oss.
“E’ un fuggi fuggi generale. A marzo, per tappare i buchi, ogni infermiere ha dovuto coprire dalle 180 alle 200 ore, tutte pagate come prestazioni aggiuntive, ma il contratto teoricamente ne prevede 150. Da aprile dicono che non daranno più le prestazioni aggiuntive, e sarebbe un grave danno”. L’allarme sulla fuga di operatori sanitari arriva dall’Ospedale Civile di Susa (Torino), dove le dimissioni sono diventate quasi un’abitudine.
Gli ultimi due addii riguardano il Pronto soccorso e la Chirurgia, reparti da cui sono recentemente andati via due infermieri, in aggiunta a due oss dello stesso Pronto Soccorso – lì, secondo fonti ospedaliere, l’organico sarebbe sotto di quatro-cinque unità – e della Radiologa, nonché ai numerosi medici che nei mesi scorsi hanno lasciato la struttura piemontese.
Stimolato dalle segnalazioni dal personale, il sindacato Nursind ha scritto ai dirigenti dell’Asl To3 per denunciare il problema. “La scrivente organizzazione sindacale – si legge nella lettera a firma di Giovanni Marino – segnala la carenza di personale, ormai divenuta cronica per il nostro presidio, sta creando profondi disagi e malcontento tra i lavoratori, mettendo a serio rischio la salute del personale dipendente e la sicurezza dei pazienti assistiti”.
E sulla fuga di operatori sanitari: “Destano ulteriore preoccupazione e apprensione le dimissioni rilasciate da diversi dipendenti (medici, infermieri, oss), le cui motivazioni sono sicuramente da ricercare in un fallimento organizzativo che si poteva evitare o perlomeno arginare. Con questi numeri vengono seriamente a mancare i presupposti per lavorare in sicurezza, con una ricaduta sul personale restante, senza escludere un aggravarsi a cascata della situazione. Chiediamo che vengano presi urgentemente tutti i provvedimenti possibili atti a sanare la situazione sopra descritta”.
Redazione Nurse Times
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