Il ministro degli Affari Sociali e della Sanità, Marisol Touraine, intervistata domenica in merito ai recenti suicidi di infermieri avvenuti in Francia (VEDI), ha anticipato la presentazione di un piano alternativo per gli operatori sanitari che sarà presentato in autunno 2016.
Dal mese di giugno, i sindacati hanno preso a cuore il caso degli infermieri che si sono tolti la vita sul posto di lavoro, dove protestavano per le loro condizioni precarie, in particolare presso la University Hospital di Tolosa, al CH Saint – Calais (Sarthe) e all’ospedale Monod gruppo ospedaliero di Le Havre (GHH).
In un comunicato stampa del 23 agosto, il Sindacato Nazionale degli Infermieri (SNPI, CFE-CGC), ha denunciato queste tragedie ed il silenzio assordante del Ministero della Salute.
Il 30 giugno, l’Ordine degli Infermieri ha assicurato che la comunità dei professionisti attende con ansia una presa di coscienza riguardo questa situazione e la necessità di attuare misure forti per combattere determinati rischi. Allo stesso modo si aspetta una reazione da parte del Ministro della Sanità, poiché in un momento così triste risulterebbe un gesto confortante.
Il presidente dell’ordine, Didier Borniche, spiegava in un articolo pubblicato il 13 luglio, di essere sconcertato dal fatto che il Ministro si fosse sempre espresso raramente in merito alla situazione professionale degli infermieri, che svolgono un ruolo fondamentale nella vita di tutti i i francesi.
“Altri due infermieri in servizio medico interprofessionale della regione di Reims, si sono tolti la vita nella loro casa, rispettivamente a luglio e ad agosto”.
Così riporta il Coordinamento Nazionale Infermieristico (CNI) in un comunicato del 31 agosto, nel quale si chiede anche “a quanto debbano ammontare i decessi del personale curante perché le autorità pubbliche prendano in considerazione il problema”.
Interrogata su questo tema proprio domenica, Marisol Touraine ha detto che “ci sono stati suicidi di infermieri, come di medici e sono state situazioni drammatiche.”
Il ministro sostiene di essere “ogni volta stata in contatto con le comunità ospedaliere, e con l’ospedale in questione.”
“Ho chiesto di lavorare su nuove misure e l’IGAS (l’Ispettorato generale per gli affari sociali) lo sta già facendo. Annuncerò un piano in autunno non solo per gli infermieri ma anche per gli altri operatori sanitari, in quanto il benessere sul luogo di lavoro, deve essere una priorità per tutti” ha assicurato.
“Che gli uomini e le donne – ha commentato – che dedicano la loro esistenza alla salvaguardia del prossimo, debbano mettere in pericolo la loro di vita, è ovviamente estremamente preoccupante“.
Per ricordare, Marisol Touraine ha lanciato il 1 febbraio una missione IGAS per “l’individuazione e la prevenzione dei rischi psicosociali” negli ospedali, dopo il suicidio del professor Jean-Louis Mégnien, medico presso l’ospedale Georges Pompidou (HEGP, AP-HP, Parigi), nel dicembre 2015.
IL LAVORO SVOLTO NEL 2012
In una dichiarazione rilasciata venerdì all’APM dal Ministero degli Affari sociali e della Sanità, Marisol Touraine assicura che “questo piano sarà il culmine del lavoro di fondo che ho voluto impegnare su questo tema che riguarda tutti noi”. Essa sottolinea anche “la grandezza del lavoro svolto dal 2012 per l’avanzamento di una campagna di prevenzione dei rischi psicosociali negli ospedali e nelle case di cura. Non è un caso che oggi, quasi nove istituzioni sanitarie su dieci, abbiano già preso provvedimenti al riguardo“. “I miei servizi hanno incluso la prevenzione dei rischi psicosociali come un programma di formazione totalmente prioritario per le istituzioni“.
“Nel 2014 ho dato istruzioni specifiche sulla prevenzione dei rischi psicosociali nel servizio ospedaliero pubblico, la cui attuazione ha sollevato una grande inchiesta nel 2015, presentata agli enti sociali nei primi mesi del 2016. I membri dei comitati per la salute, per la sicurezza e per le condizioni di lavoro (CHSCT) sono ora addestrati nella gestione dei rischi psicosociali, e ciò cambia radicalmente l’aspetto di queste situazioni negli stabilimenti”.
“Inoltre, la legge – aggiunge – di modernizzazione del nostro sistema sanitario datata 26 gennaio 2016, prevede che le conferenze locali di dialogo sociale previste dai gruppi ospedalieri del territorio (GHT), siano portate a concentrarsi sulle condizioni di lavoro in primis”.
“Più in generale, i medici generici e – continua – del lavoro, svolgono un ruolo fondamentale per la prevenzione e la gestione dei rischi psicosociali. Le loro strutture professionali hanno proposto diverse soluzioni per lo sviluppo professionale continuo [DPC], che ho convalidato nel dicembre 2015″.
Il ministro ha citato “azioni serie per la rilevazione e la gestione di ansia e depressione, dei rischi di malattie legate al lavoro, della gestione dei rischi psicosociali da parte dei medici del lavoro e la cooperazione tra medico curante e medico del lavoro, per accompagnare i pazienti in congedo per malattia a lungo termine”.
Simone Gussoni
Fonti: infirmiers.com
Foto: www.vnews24.it
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