L’American Gastroenterological Association (AGA) ha elaborato un documento che rivede le prove disponibili e fornisce consulenza di esperti in merito alla gestione dei pazienti.
Circa 750mila americani vivono con una stomia e ogni anno negli Stati Uniti si verificano 130mila nuovi interventi. Lo scopo di tale documento è quello di sopperire alla carenza di linee guida che possano supportare i medici nella gestione dei pazienti oltre il periodo perioperatorio iniziale.
La stomia enterale è comune nella gestione di pazienti con condizioni quali: cancro del colon-retto, IBD, malattia diverticolare, trauma intestinale e perforazione intestinale.
Tipi di stomia
Colostomia:
- Creato da una porzione del colon
- Tipo più comune di stomia enterale
- La defecazione è più facile da gestire con movimenti intestinali formati tipicamente una volta al giorno
Ileostomia:
- Creato dall’ileo terminale vicino alla valvola ileocecale
- Più facile da costruire e invertire
- Associato a maggiore disidratazione e rottura della pelle
- L’uscita è più liquida e richiede lo svuotamento 3-4 volte al giorno
Fine della stomia:
- Si crea quando l’intestino viene diviso e l’estremità prossimale diventa lo stoma e l’estremità distale rimane nell’addome
- Il tipo più semplice da mettere in sacca per i pazienti e più spesso utilizzato in pazienti con stomie permanenti
Stomia ad anello:
- Creato facendo passare un pezzo continuo di intestino attraverso la parete addominale, lasciando due aperture intestinali affiancate
- Utilizzato frequentemente quando è necessaria una deviazione temporanea ed è facile da creare e invertire
Ileostomia continentale:
- Conosciuta anche come sacca Kock o serbatoio intestinale del continente Barnett
- È costituito da una sacca interna realizzata in intestino pieghettato per creare una valvola a capezzolo nell’arto efferente, che impedisce il passaggio delle feci attraverso la stomia fino all’intubazione con un catetere
- Raro a causa dell’alto tasso di complicanze
Complicazioni e gestione della stomia
Complicazioni a breve termine:
- Elevata produzione precoce, che può portare a disidratazione (più comune nei pazienti con ileostomia)
- Perdita della stomia
- Retrazione stomale
Complicazioni a lungo termine:
- Problemi dermatologici
- Produzione cronica elevata dalla stomia
- Ernia parastomale
- Prolasso stomale
Considerazioni perioperatorie – Le stomie possono avere un impatto psicologico sui pazienti. Preoccupazioni riguardanti: paura di perdite; odore; divulgazione a partner, familiari e amici; vestiario; intimità; viaggio; difficoltà nella cura di sé (dovrebbero essere affrontate attraverso l’educazione preoperatoria e postoperatoria).
Nel video che segue l’autrice del documento, dottoressa Jill Gaidos, presenta i suoi coautori e delinea l’aggiornamento della pratica clinica.
Redazione Nurse Times
Scarica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org/index.php
Lascia un commento