Gentile Direttore,
in piena emergenza nazionale a seguito del rapido propagarsi dell’infezione COVID 19, la politica riscopre la centralità del Servizio Pubblico, del SSN e delle Professioni sanitarie, soprattutto quella Medica ed Infermieristica.
In tutti questi anni si è depauperato il SSN e si sono privati i cittadini degli Operatori della Salute che in prima linea ed in trincea in questo momento garantiscono la sopravvivenza dello Stato italiano.
Non doveva essere un Coronavirus a riapre le “menti” degli Statisti che in tutti questi anni hanno Governato il nostro paese.
Cosa ci ritroviamo oggi? Una Sanità ridotta “pelle ed ossa” da una cura dimagrante che segue le fila di un nuovo regime alimentare chiamato “pareggio di bilancio” e “fiscal compact”.
In questi anni abbiamo abbandonato l’edilizia sanitaria, abbiamo risparmiato sulle assunzioni, abbiamo precarizzato il SSN, per costruire cosa, una macchina senza motore.
Il motore sono gli Infermieri, gli OSS, i Medici, che in questo momento così delicato sono al fianco dei malati e salvano la vita proprio a coloro, che con scelte scelerate, hanno contribuito alla morte del diritto alla salute.
Forse dobbiamo fermarci e riflettere e creare una gerarchia dei diritti costituzionali.
La salute, l’art. 32 della Carta, non può e non deve essere secondario all’art. 81 sul pareggio di bilancio.
Questa è giustizia sociale, questa è l’Europa che vogliamo.
Vogliamo una Europa dei diritti sociali, una Europa attenta alle persone fragili. Non possiamo ritenerci eurounitari se generiamo diversità e diseguaglianze.
Noi siamo l’Italia e ci teniamo stretto il nostro art. 32.
Dott. Pierpaolo Volpe, UIL FPL Taranto
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