Dall’inchiesta sono emersi passaggi di denaro in favore di medici per esami diagnostici mai eseguiti.
La Procura di Siracusa ha chiesto il rinvio a giudizio per 63 persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Povero Ippocrate” e scattata nel febbraio del 2019 per l’erogazione di false pensioni di invalidità civili. Tra gli indagati figurano medici, parenti dei falsi invalidi e gli stessi percettori del sussidio acquisito illecitamente, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, corruzione e falso. Dall’inchiesta sono emersi passaggi di denaro in favore di medici corrotti. L’udienza preliminare davanti al gup è stata fissata per il 7 ottobre.
I carabinieri del Nit (Nucleo investigativo telematico), attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno scoperto le modalità con cui gli indagati attestavano falsamente di avere eseguito esami diagnostici, tra cui Tac ed Ecodopller. Servendosi dell’appoggio di alcuni patronati, in alcuni casi il sistema avrebbe previsto che il falso invalido fosse istruito sul comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti davanti alla commissione dell’Inps.
Redazione Nurse Times
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