Riceviamo e pubblichiamo un articolo di presentazione a firma di Denis Pisano, socio fondatore e presidente pro tempore della Società Italiana di Neonatologia Infermieristica.
C’è qualcosa di nuovo nel panorama scientifico italiano: è nata la Società Italiana di Neonatologia Infermieristica (SIN INF). Si tratta di un traguardo di non poco conto, che fino a poco tempo fa sembrava difficilmente ipotizzabile: dar vita a una realtà totalmente orientata allo studio e allo sviluppo della infermieristica applicata al neonato. Il progetto è molto ambizioso perché mira a far convergere sforzi e attenzione verso la ricerca, la formazione tecnico-scientifica dei professionisti e la diffusione delle migliori pratiche assistenziali.
Così come la Società Italiana di Neonatologia, anche la SIN INF si propone di mettere “il neonato al centro del futuro”, lavorando per offrirgli le migliori possibilità di benessere attraverso la crescita professionale di coloro che operano nelle neonatologie del territorio italiano. Abbiamo scelto di puntare il timone verso l’eccellenza. La SIN INF è anche più di questo. È il frutto di un lungo percorso di esperienze, per molti versi pionieristico, iniziato da molti infermieri di neonatologia nel 2011-2012 con lo slogan “Entra in SIN”. Un appello al quale risposero, da subito, molte centinaia di professionisti e che metteva in luce la centralità dell’infermiere in tutto il percorso di cure rivolte al neonato. Stava prendendo forma l’idea, ancora immatura, di dare una struttura all’infermieristica in neonatologia.
La Legge Gelli del 2017 ha catalizzato una rapida evoluzione dei processi offrendo l’opportunità di creare uno spazio scientifico in grado di accogliere tutta la componente infermieristica della SIN e, allo stesso tempo, proteggere idee, progetti di ricerca ed esperienza acquisita. Così nasce la SIN INF, giovane comunità scientifica, affiliata alla SIN. Tuttavia, se creare una società scientifica non è affar semplice, guidarla affinché raggiunga i risultati attesi è altrettanto complicato. Occorre impegno, dedizione e motivazione che non sembrano mai sufficienti ad eliminare le incertezze su come procedere.
Nessun dubbio, invece, sull’obiettivo finale: vorremmo far si che la SIN INF diventi il più autorevole riferimento scientifico della nostra disciplina in Italia. Un’idea certamente ambiziosa, ma possibile. Oggi, a pochi mesi dalla sua costituzione (Roma, settembre 2018), sentiamo di avere una grande responsabilità di fronte ai tanti professionisti che animano questa comunità. Questo sarà un anno di esercizio provvisorio, ma certamente non meno impegnativo e carico di aspettative perché sono tanti gli obiettivi che ci siamo prefissati.
A guidare questa neonata società e traghettarla fino alle elezioni del primo consiglio direttivo (che si svolgeranno a Catania in occasione del XXV° Congresso Nazionale della SIN) è un direttivo provvisorio, volutamente snello, costituito da sei soci fondatori (Denis Pisano, Giovanna Cuomo, Elena Bernabei, Roberta Guardione, Annamaria Battan, Elena Bezze) con la collaborazione esterna, ma determinante, di altri tre co-fondatori (Remo Galaverna, Chiara Selmi, Elisabetta Lolli). A questo primo gruppo di lavoro si devono lo statuto e il regolamento (che diventeranno i primi strumenti di autogoverno della comunità), nonché il piano di attività del prossimo futuro.
Il planning 2019 è ricco di impegni e tutti inevitabilmente prioritari. Tasselli di un programma più generale che già a fine anno darà i primi frutti. In linea con la mission statutaria, tre sono le principali direttrici verso le quali la SIN INF si sta muovendo e concentrando gli sforzi: la formazione dei professionisti, la ricerca infermieristica in neonatologia, la divulgazione delle buone pratiche clinico-assistenziali.
Per quanto concerne il piano formativo, stanno per essere messi in cantiere una serie di corsi di formazione a distanza (FAD), alcuni dei quali attivabili già a partire da quest’anno e tutti offerti gratuitamente ai soci SIN INF. Il primo progetto di e-learning verterà sul management infermieristico dell’alimentazione enterale del neonato pretermine. Si tratta di un corso di circa cinque ore con crediti ECM che ha l’obbiettivo di fornire ai professionisti conoscenze, strumenti oggettivi ed elementi teoricopratici utili nella loro attività quotidiana e basati sui principi dell’Evidence Based Nursing. Si rivolgerà in maniera specifica a infermieri e infermieri pediatrici, ma riteniamo possa essere un valido strumento anche per il neonatologo, il fisioterapista neonatale e il logopedista.
Un altro gruppo di progetti formativi sono stati messi già in cantiere e riguardano il “Contenimento non farmacologico del dolore neonatale” e le tecniche di “Kangaroo Mother Care precoce” per i neonati delle terapie intensive. Infine, un progetto che verosimilmente prenderà avvio nel 2020 e che riguarderà la formazione infermieristica specifica nell’assistenza al neonato con bisogni speciali e la sua dimissione precoce.
Altro aspetto prioritario sul quale questo direttivo sta investendo idee e risorse è l’utilizzo di Gruppi di Studio a Progetto il cui obiettivo principale è produrre strumenti editoriali pratici e sempre aggiornati da mettere a disposizione del professionista e dello studente. Non a caso abbiamo voluto chiamarli manuali di “buone pratiche clinico-assistenziali”. La prima task force di esperti ha quasi concluso un lungo lavoro di ricerca e presto sarà disponibile per i soci il primo manuale della SIN INF, che riguarderà la gestione infermieristica della cute del neonato. A seguire, il lavoro di un altro gruppo di studio a progetto, che sta completando il manuale sul management infermieristico dell’alimentazione del pretermine.
Attualmente è in corso l’individuazione dei professionisti più esperti che andranno a costituire team di lavoro per nuovi prodotti editoriali monografici del prossimo triennio. Questi potrebbero riguardare le procedure invasive in neonatologia. Nel febbraio di quest’anno abbiamo intrapreso due diversi progetti di ricerca. Il primo riguardante il fenomeno del distress morale del personale infermieristico delle terapie intensive neonatali (TIN). Si tratta di un’indagine a carattere nazionale che darà importanti informazioni sull’impatto che il lavoro in TIN ha sul personale infermieristico che vi opera.
Il secondo studio è un progetto di mappatura delle neonatologie italiane attraverso la tipologia delle figure professionali che vi operano, i modelli assistenziali adottati rispetto ai livelli di cura erogati. Questo studio, che è inserito in un più vasto progetto di ricerca della Società Italiana di Neonatologia, rappresenterà la base di conoscenze fondamentali per tutte le future attività della nostra società. Riteniamo che avere una fotografia fedele dell’infermieristica neonatale italiana consentirà di offrire programmi formativi mirati e, in futuro, rendere uniforme la qualità della risposta assistenziale tra le diverse aree geografiche del Paese.
Per completare questa panoramica delle diverse attività intraprese dalla SIN INF nel 2019 è importante ricordare il suo I° Congresso Nazionale. Il programma, disponibile sul sito www.neonatologia.it o sul magazine SIN INFORMA, prevede 15 relazioni infermieristiche concentrate in un’intera giornata di lavori e ben due corsi precongressuali interamente rivolti agli infermieri. Chiuderemo il I° Congresso Nazionale Infermieristico con l’assemblea dei soci, che vorremmo fosse un momento di apertura a chi si avvicina per la prima volta alla SIN INF e per dare lettura e presentazione del primo consiglio direttivo eletto. Siamo certi che questo evento rappresenterà una preziosa occasione di incontro e confronto sui progetti futuri della neonatologia infermieristica all’interno nuova casa comune che è la SIN INF.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento