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Sicilia, infermieri pediatrici fuori dalla campagna vaccinale: l’interrogazione del deputato regionale

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Sicilia, infermieri pediatrici fuori dalla campagna vaccinale: l'interrogazione del deputato regionale
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Danilo Lo Giudice chiede chiarezza: “Quella laurea non era esclusa dai titolo previsti dall’avviso per la creazione dell’evento. In questo momento è fondamentale che tutte le figure professionali qualificate siano coinvolte”.

Il deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars), Danilo Lo Giudice (foto), ha presentato un’interrogazione al governatore Nello Musumeci, nella sua attuale veste di assessore regionale alla Salute, per chiedere di fare chiarezza sulla gestione dell’avviso per la creazione dell’elenco di infermieri che collaborano alla campagna vaccinale, segnalando l’anomala esclusione, dei candidati in possesso della laurea di Infermieristica pediatrica, “comunicata agli interessati solo con una telefonata”.

“L’avviso – ricorda Lo Giudice – richiedeva come requisito unicamente l’iscrizione all’Albo professionale e la laurea di primo livello in Infermieristica abilitante alla professione, ovvero il diploma universitario di infermiere, anche conseguito in base al precedente ordinamento, purché riconosciuto equipollente”. Ma nonostante ciò, “diversi candidati in possesso della laurea in Infermieristica pediatrica, dopo aver ricevuto ufficiale convocazione tramite posta certificata, sono stati successivamente contattati telefonicamente e invitati a non tener conto della pec ricevuta, in quanto, da controlli effettuati, il titolo di studio posseduto non risultava idoneo per l’incarico in oggetto”.

Lo Giudice ha chiesto al Governo regionale di intervenire “perché la laurea in Infermieristica pediatrica non era esclusa dai titoli ammissibili e perché in questo momento è fondamentale che tutte le figure professionali qualificate siano coinvolte nella campagna vaccinale che è indispensabile prosegua velocemente con tutte le risorse disponibili”. Per il deputato regionale è anche indispensabile “intervenire perché non si declassi in modo superficiale un titolo di studio, per altro esponendo al rischio di ricorsi amministrativi l’intera procedura, con un eventuale danno complessivo per le attività della campagna vaccinale”.

Redazione Nurse Times

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