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Sentenza storica della Corte di Giustizia Ue: diritto alle ferie retribuite nel settore sanitario italiano

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Corte di Giustizia Ue: "I dipendenti pubblici che si dimettono hanno diritto a un'indennità sostitutiva delle ferie non godute"
15 June 2019, Luxembourg, Luxemburg: The picture shows a sign in front of the office towers of the European Court of Justice with the inscription "Cour de Justice de l'union Europ'ene" in the Europaviertel on the Kirchberg. Photo by: Arne Immanuel B'nsch/picture-alliance/dpa/AP Images
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La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza storica, che conferma il diritto fondamentale dei lavoratori del settore pubblico, incluso il personale sanitario, alle ferie annuali retribuite. Questo verdetto, che implica che le ferie non possono essere negate o limitate, potrebbe avere ripercussioni significative sulla sanità pubblica italiana, già alle prese con sfide finanziarie e organizzative.

Secondo quanto riportato da Anaao Assomed (Associazione nazionale dei medici dirigenti e sanitari), la sentenza della Corte Europea sottolinea l’importanza di garantire il benessere e la salute dei professionisti sanitari attraverso il riconoscimento dei loro diritti lavorativi. Tuttavia emerge una situazione preoccupante: più di 5 milioni di giornate di ferie accumulate negli anni non sono state godute, insieme a oltre 10 milioni di ore di lavoro straordinario prestate.

Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, ha commentato l’importanza di questa sentenza, sottolineando la necessità di regole chiare per sostenere i lavoratori del settore pubblico. La decisione della Corte Europea non solo legittima il diritto alle ferie retribuite, ma apre anche la possibilità di ricevere un’indennità economica in sostituzione delle ferie non godute.

Tuttavia questa sentenza sul diritto alle ferie arriva in un momento critico per la sanità pubblica italiana. Si attende infatti un altro importante verdetto dalla Corte Costituzionale riguardante la spesa sanitaria. Se la Consulta darà ragione all’industria produttrice dei dispositivi medici, potrebbe causare un ulteriore buco nei conti del Servizio sanitario nazionale, già stimato in oltre 4 miliardi di euro.

Secondo il recente rapporto della Corte dei Conti, sono necessari circa 6 miliardi di euro per coprire gli sforamenti di spesa nel triennio 2021-24, a cui si aggiungono altri 1,1 miliardi di euro non ancora ripianati per il periodo 2015-18.

In definitiva, la sentenza della Corte Europea rappresenta un passo importante per i lavoratori del settore pubblico, ma le sfide finanziarie e organizzative della sanità pubblica italiana richiedono un’attenzione continua da parte delle autorità competenti. La questione delle ferie retribuite potrebbe essere solo uno dei tanti nodi da sciogliere per garantire un sistema sanitario efficiente e sostenibile.

Redazione Nurse Times

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