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Senato: interrogazione parlamentare chiede di sbloccare i concorsi per gli infermieri

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Dopo l’interrogazione parlamentare a risposta scritta (4-10723) rivolta al ministro della salute Beatrice Lorenzin, presentata dal deputato Rondini Marco, odontotecnico, in data 13/10/2015 seduta n. 501, sul precariato infermieristico, da noi ripresa in un precedente articolo, viene presentata una seconda interrogazione parlamentare da parte di alcuni senatori.

I senatori Ivana SIMEONI, Maria MUSSINI, Alessandra BENCINI, Cristina DE PIETRO, Maurizio ROMANI, Monica CASALETTO, Laura BIGNAMI, Giuseppe VACCIANO, Francesco CAMPANELLA, Adele GAMBARO presentano in data 29/10/2015 un’interrogazione parlamentare a risposta scritta (1-00481) rivolta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin sull’attuale situazione di precariato lavorativo in cui versa la professione infermieristica sul territorio nazionale obbligandoli a recarsi all’estero e in particolare modo nel mercato lavorativo britannico a seguito della mancata indizione di concorsi e assunzioni dal 2008, e l’assenza di prospettive e di contratti a tempo indeterminato.

“Il fenomeno, come viene riferito dall’organizzazione “Nursing &MidwiferyCouncil”, coinvolge ben oltre 2.500 italiani e, stando alle stime della federazione IPASVI, negli ultimi 3 anni si è registrato un incremento di circa il 70%.

Fino al 2012 chi decideva di trasferirsi Oltremanica lo faceva più per scelta che per necessità. Nel Regno Unito circa il 40% della forza lavoro negli ospedali è costituita da infermieri e medici stranieri: la maggior parte arriva dalle Filippine e dall’India, ma negli ultimi 6 anni anche italiani, spagnoli e portoghesi hanno fatto la loro parte; l’implemento pare sia avvenuto a partire dal 2011, con l’acuirsi della crisi economica.

Molti neolaureati italiani sono motivati nel dare la priorità al Regno Unito rispetto agli altri Paesi europei perché il ruolo professionale è molto valorizzato dal sistema sanitario, è caratterizzato dalla meritocrazia e, dopo 6 mesi di affiancamento, gli infermieri vengono regolarmente assunti con un contratto a tempo indeterminato consentendo una crescita professionale secondo un criterio meritocratico: partecipando ai corsi di aggiornamento è possibile salire di livello.

I senatori firmatari, segnalano che tutte queste opzioni in Italia non vengono ancora prese in considerazione.

A convincere i giovani sono in particolare le prospettive di crescita: la progressione di carriera avviene per merito, partendo da un salario minimo di 26.000 sterline all’anno per arrivare a 98.000 sterline quando si raggiunge l’apice; il lavoro è duro, ma le prospettive di crescita sono un incentivo a fare di più.

Rilevato che:
– i dati pubblicati dall’Ocse nel 2014 evidenziano che nel nostro Paese mancano circa 60.000 infermieri e, al tempo stesso, sono ben 25.000 i neolaureati che non riescono a trovare lavoro: un paradosso che si traduce nella chiusura dei reparti e nella riduzione dei posti letto;
– dal 2008 la crisi economica ha ridotto il finanziamento al sistema sanitario e provocato blocchi del turnover e dei contratti: ciò induce i giovani laureati in Scienze infermieristiche a lasciare il Paese;
– gli italiani, poi, sono molto “corteggiati” dagli altri Paesi europei e i più ricercati grazie alle loro competenze;
– si deve infine rilevare che gli italiani che lasciano il Paese non vengono sostituiti da infermieri di altre nazionalità; la quota di stranieri che lavorano negli ospedali pubblici italiani è piuttosto bassa: su 430.537 iscritti all’albo nazionale, solo 27.278 vengono dall’estero”.

L’obiettivo finale che i Senatori rivolgono al Governo è quello di poter predisporre tutti gli opportuni provvedimenti volti ad attivare politiche finalizzate per sbloccare il turnover nel settore infermieristico, consentire l’assunzione con contratti a tempo indeterminato dei giovani laureati aspiranti alla professione infermieristica e consentire avanzamenti di carriera secondo criteri meritocratici, così da dare ai giovani che sono stati costretti a migrare la possibilità di rientrare nel Paese e avere in più sul mercato dei professionisti arricchiti dalla loro esperienza all’estero.

NurseTimes sostiene lo sblocco del turn over e chiede al ministro Lorenzin di avviare una seria programmazione del fabbisogno infermieristico per le strutture sanitarie italiane ed avviare una nuova strategia che permetta il rientro degli infermieri in Italia attraverso la riapertura dei concorsi pubblici.

Savino Petruzzelli

 

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