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Scuse pubbliche o vie legali: arriva l’ultimatum della FNOPI

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Scuse pubbliche o vie legali: arriva ultimatum della FNOPI
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La vicenda riguardante le strampalate affermazioni esternate dall’economista Alberto Forchielli nel corso della trasmissione televisiva “In Onda” non sarebbero cadute nel vuoto.

La FNOPI, che già sabato aveva promesso azioni legali a tutela dell’immagine professionale lesa dalla frase ingiuriosa “Se non hai voglia di studiare vai a fare l’infermiere”, ha oggi diramato un nuovo comunicato.

Le parole pronunciate dall’ospite davanti a milioni di telespettatori non saranno immediatamente denunciate attraverso un esposto, bensì la Federazione darà la possibilità di chiedere scusa all’economista attraverso le modalità elencate di seguito.

“In merito alle vicende della trasmissione “In Onda” su La 7 dell’8 settembre e al susseguirsi di interventi spot di protesta da più parti, leciti e certamente a buona ragione indignati, che rischiano tuttavia di creare percorsi poco funzionali ad ogni esito costruttivo, la FNOPI fa presente di aver già provveduto fin da lunedì mattina a scrivere ai responsabili della TV e dell’episodio in questione chiarendo in otto punti il perché le affermazioni di Alberto Forchielli, oltre a essere destituite di ogni fondamento, creano il presupposto di un grave danno di immagine alla professione infermieristica.

In questo senso la FNOPI ha manifestato ai responsabili de La7 la richiesta di un intervento chiarificatore e riparatore di eguale impatto mediatico nella sua qualità di unica rappresentate legale della professione infermieristica, come stabilito dalla legge 3/2018 e come richiesto dalla legge sulla stampa in caso di rettifiche, repliche e interventi su eventuali casi di diffamazione.
In ogni caso la Federazione, qualora questo non avvenga, ha dato mandato ai suoi avvocati di esaminare gli estremi che configurano la diffamazione per tutti i 440mila infermieri iscritti che legalmente rappresenta e tutela.


Staremo a vedere come si concluderà questa grottesca vicenda, con la speranza che una professione intellettuale non venga ancora una volta mortificata dalle parole di qualche ciarlatano che nulla sa dell’infermieristica.

Simone Gussoni

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