Non voleva attendere il suo turno, così ha pensato bene di aggredire a schiaffi una infermiera. Ora deve risarcirla con seimila euro.
Era il lontano settembre del 2009 quando una donna, giunta nel pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina, pretendeva di scavalcare la fila e di essere immediatamente visitata dai medici del nosocomio laziale, nonostante prima di lei vi fossero casi più urgenti.
Urlava di sentirsi male, che le sue condizioni si stavano aggravando e che aveva un assoluto bisogno di essere vista da qualche camice bianco; così, per scongiurare quello che poteva essere un vero peggioramento delle sue condizioni di salute, è stata portata in sala visita. Ma, appurato che in realtà non aveva proprio nulla di grave e che poteva aspettare come tante altre persone, i medici le hanno intimato di ritornare in sala d’attesa. La donna, a quel punto, è come impazzita: ha dato in escandescenze e ha aggredito una infermiera, prima verbalmente, poi percuotendola a più riprese su un braccio.
In seguito a quest’ennesimo increscioso episodio, che oramai denota una certa normalità con cui i cittadini scaricano, a prescindere, ogni frustrazione addosso al personale dei pronto soccorso italiani, la professionista sanitaria ha deciso di sporgere denuncia.
Nel processo penale, la paziente era stata assolta ma l’infermiera, assistita dall’avvocato Francesco Cipolloni, ha deciso di portare avanti anche una causa civile. Per una questione di principio, di rispetto e, per certi aspetti anche di stanchezza. Già, perché ultimamente quello dei dipartimenti di emergenza e accettazione del bel paese sembra un autentico bollettino di guerra. Non c’è settimana, infatti, senza che i media non raccontino di una qualche aggressione ai danni del personale sanitario (VEDI).
Al termine del processo civile, la paziente manesca, così come riportato da “Latina Quotidiano”, è stata condannata a pagare un risarcimento di seimila euro all’operatrice sanitaria dell’ospedale pontino.
Fonte: Latina Quotidiano
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