L’aggressione, avvenuta all’open point del quartiere napoletano, è stato denunciato dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chiede l’intervento del ministro della Salute per porre un freno al fenomeno.
Nuovo episodio di violenza ai danni di un operatore sanitario a Napoli. Stavolta ne è stata vittima un’infermiera, come racconta in un post social Angelica Di Napoli, vicepresidente dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate: “All’interno dell’open Point di Scampia un tossicodipendente della zona voleva a tutti i costi una borsa che a sua avviso conteneva i soldi. Un infermiere, donna, lo invita innumerevoli volte ad uscire dall’open point, spiegandogli che lo zaino non conteneva soldi. Il ‘signore’ non perde un attimo: spinge violentemente l’infermiere e le molla uno schiaffo in pieno volto. La donna grida intensamente per attrarre attenzione e farsi aiutare, ma l’uomo scappa. Le forze dell’ordine sono intervenute sul posto e la professionista ha esposto regolare denuncia contro il tipo. Ancora una donna aggredita, ancora una donna malmenata, ancora un professionista che garantisce salute trattato in modo umiliante. Non c’è giustificazione, queste persone vanno punite secondo la legge per i loro gesti inconsulti”.
Sul tema delle aggressioni agli operatori sanitari è intervenuto anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che fa riferimento a quanto accaduto al Pronto soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo, dove i parenti di una donna deceduta per infarto hanno distrutto tutto quello che è capitato loro a tiro, provocando danni per migliaia di euro: “Ancora un episodio di violenza in un pronto soccorso, il quarto nel giro di una settimana, dopo quelli di Prato, Pesaro, Pozzuoli. E ancora un’aggressione a Palermo, la seconda in pochi giorni, dopo quella avvenuta alla casa di cura Triolo Zancla. Siamo vicini ai colleghi, che devono operare in questo clima di paura. Siamo solidali con l’Ordine dei medici di Palermo, con il presidente Toti Amato, nel chiedere misure di prevenzione più incisive. Siamo sempre più convinti che occorra un monitoraggio completo e aggiornato del fenomeno per poter dare piena applicazione alla legge sulla sicurezza degli operatori”.
Prosegue Anelli: “È evidente anche solo a livello empirico che gli episodi di violenza stanno ritornando ai livelli pre-pandemia, quando erano quattro al giorno le aggressioni agli operatori sanitari. Ed è altrettanto evidente che esistono luoghi più a rischio di altri: i pronto soccorso, i presidi di guardia medica, le ambulanze. Per questo chiediamo al ministro della Salute, Roberto Speranza, di convocare l’Osservatorio previsto dalla legge sulla sicurezza degli operatori, che comprende anche i rappresentanti delle Federazioni degli Ordini. Dobbiamo avere chiaro il quadro del fenomeno, per poter intervenire prontamente laddove ve ne sia più bisogno. Apprezziamo l’iniziativa del ministro, che ha introdotto un’indennità per i medici dell’emergenza-urgenza. Tuttavia, per fermare la fuga delle professionalità dal pronto soccorso e dall’emergenza territoriale, non bastano i pur giusti e meritati incentivi economici. Occorre creare i presupposti perché i professionisti possano esercitare in serenità e sicurezza”.
Redazione Nurse Times
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