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Scambiò emorragia cerebrale per abuso di alcol: infermiere di Triage a processo per lesioni colpose

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Un’emorragia cerebrale scambiata in Triage per un abuso di alcool sarebbe potuta costare molto cara ad uno studente universitario di 27 anni.

Giunto in ambulanza presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Torrette di Ancona, si sarebbe visto assegnare un codice verde dall’infermiere in servizio.
Dopo diverse ore di attesa, sarebbe stata fatta diagnosi di emorragia cerebrale. Ebbe quindi inizio il calvario al termine del quale il giovane riportò una paralisi facciale e problemi di deambulazione.
Ciò spinse la famiglia a sporgere denuncia contro l’infermiere che visitò per primo il paziente, avviando il processo penale che oggi lo vede come unico accusato per lesioni colpose.
Secondo l’avvocato della difesa Alessandro Scaloni, l’imputato non avrebbe commesso alcun errore nella gestione dell’urgenza. Il legale è difatti convinto che non siano mai emerse prove a carico del suo assistito.
In una sera di 6 anni fa, il giovane aveva accusato un malore improvviso. Trovandosi da solo in casa, uscì in strada in cerca di aiuto, in preda a sindrome vertiginosa e ripetuti episodi di vomito. Dopo poco cadde a terra lungo una scalinata.
Sul posto giunsero i soccorritori del 118 che portarono il giovane in Pronto Soccorso con un codice verde, ipotizzando uno stato di ubriachezza.
L’infermiere di Triage confermò tale priorità ed il sospetto diagnostico poco dopo le ore 20, all’arrivo del mezzo di soccorso.
Il paziente venne visitato da un neurologo solo dopo mezzanotte. Nelle ore precedenti altri medici visitarono il paziente, senza sospettare alcuna patologia urgente, confermando il codice verde.

Per la pubblica accusa, tutte le responsabilità ricadrebbero sull’infermiere, reo di aver assegnato inizialmente il codice verde, non riconoscendo la patologia.

Ciò avrebbe causato un ritardo nella diagnosi fino a quando non si sarebbe palesata la sintomatologia rendendo necessario un trasferimento urgente nel reparto di Neurologia.

L’infermiere sarebbe stato solo uno dei molti indagati all’interno del Pronto Soccorso. Le indagini nei confronti degli altri professionisti però, sono già state stralciate o concluse in fase preliminare.

E’ ancora in fase di valutazione la richiesta risarcitoria in sede civile in favore dello studente che, di fronte al giudice monocratico, non si è costituito parte civile. “

Simone Gussoni

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