Ennesimo caso di violenza nei confronti del personale sanitario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como
L’episodio si è verificato nella notte di venerdì 20 ottobre 2017 quando, un paziente in evidente stato di ebbrezza, ha cercato lo scontro fisico con infermieri e medici.
A causa di un sospetto stato comatoso riferito dai parenti, il 50enne è stato trasportato intorno alle ore 23 in ospedale.
Non appena giunto in Pronto Soccorso, il paziente è stato valutato dall’infermiere di Triage che ha effettuato gli esami ematici del caso.
L’unico valore alterato è risultato essere quello dell’alcolemia, superiore a 3 grammi per litro.
il paziente è stato trasferito nella “Shock Unit”, dove verso la mezzanotte, si è risvegliato distruggendo tutto quello che ha trovato nelle vicinanze e malmenando con calci e pugni i due Infermieri presenti.
Per placarlo e porre fine alla violenza nei confronti degli infermieri è inizialmente intervenuto il personale della vigilanza interna dell’ospedale ma vista l’agitazione dell’uomo e l’estrema violenza, sono dovuti intervenire anche gli agenti di due volanti della polizia.
Infine il cittadino italiano residente in provincia di Como, senza precedenti noti per casi simili, è stato sedato.
Questo ulteriore episodio increscioso accaduto all’interno di un pronto soccorso a causa di persone in evidente stato di alterazione psico-fisica riporta all’attenzione il tema prioritario di della sicurezza nei presidi di pronto soccorso.
Marco Onofri, direttore dell’ospedale Sant’Anna, ha espresso la volontà di richiedere un incontro con le forze dell’ordine per un confronto sul tema e valutare la possibilità di incrementare il servizio di sicurezza pubblica a garanzia degli operatori sanitari.
Appare evidente come la sicurezza di un nosocomio non possa essere demandata al solo personale addetto alla vigilanza interna.
Tuttavia, la squadra della vigilanza interna potrebbe essere presto potenziata con l’inserimento di personale grazie alle procedure di mobilità interna.
Lascia un commento