I numeri e i conti non tornano – il commento dei Presidenti Ordini delle professioni Infermieristiche della Puglia cui sono iscritti 33.500 Infermieri e Infermieri pediatrici – sulla possibilità che i piani autorizzativi di reclutamento del personale sanitario possano determinare una inversione di tendenza su tutte le criticità che il SSR pugliese evidenzia, prime tra tutte, il recupero delle liste di attesa.
Pochissime le risorse destinate a “nuove” assunzioni per lo più vincolate alle quiescenze e ad un rigido regime di controllo della spesa. Le “stabilizzazioni autorizzate” nei Piani (dovute in forza di legge), invero, non determinano aumenti del numero di personale nelle dotazioni organiche delle aziende sanitarie stabilite dal calcolo del fabbisogno. Insomma – chiosano i Presidenti degli OPI pugliesi – i Piani deliberati dalla GR non rispondono alla necessità di mettere il SSR a “norma” superando le attuali criticità che impediscono di garantire i prescritti protocolli di sicurezza delle cure ai cittadini.
È a tutti noto che gli Infermieri in forza nelle Aziende Sanitarie pugliesi, sono in numero ridotto rispetto agli standard minimi di legge, (tra l’altro, nemmeno affiancati da un numero sufficiente di Operatori Socio Sanitari) e conseguentemente per rispondere ai bisogni dei cittadini sono assoggettati a volumi prestazionali che determinano condizioni di lavoro inaccettabili e insostenibili. Insomma – tuonano gli OPI pugliesi – è un piano assunzionale che, dati i numeri e gli obiettivi che millanta, “pretende” dal personale infermieristico, già martoriato dal durissimo lavoro prestato nel periodo pandemico, ulteriori azioni professionali miracolose.
Il Presidente Emiliano, l’Assessore Palese e la compagine politica di governo della Puglia si rendano conto – concludono i Presidenti degli OPI – che la situazione professionale degli Infermieri in Puglia è diventata insostenibile e necessità di essere affrontata nell’immediato poiché le doti di resistenza e resilienza degli Infermieri è nel livello di guardia.
Redazione Nurse Times
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