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Sanità digitale, assistenza infermieristica integrata e continuità delle cure

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Sanità digitale, assistenza infermieristica integrata e continuità delle cure
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Oggi, assistiamo ad aumento esponenziale dell’utilizzo della tecnologia, che non coinvolge esclusivamente un campo specifico, bensì abbraccia molteplici discipline

In questo contesto di modernità ed avanzamento delle competenze risulta utile ed estremamente pratico trovare sistemi informatici in grado di supportare in modo coerente le attività professionali soprattutto in ambito sanitario.

Se l’informatica sanitaria si prefigge dunque di creare, gestire, raccogliere ed elaborare sistemi utili al professionista per il bene del paziente, appare anche evidente come questa pratica debba essere coerentemente governata da leggi e coadiuvata da una capillare rete di efficienza.

L’informatica sanitaria è stata concepita per garantire le trasformazioni dei dati e la rapida diffusione degli stessi, ottimizzando il concetto di costo/beneficio (basti pensare alla dematerializzazione della cartella clinica), ottimizzando le risorse (per esempio l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico per ridurre esami e prestazioni già eseguite) ed ovviamente risparmiando in termini di tempo.

Sicuramente la digitalizzazione dell’informazione sanitaria rappresenta la risposta e la soluzione ai problemi odierni a cui assistiamo e si auspica che possa facilitare l’accesso alle cure sanitarie per il cittadino ed allo stesso tempo, grazie al suo utilizzo sempre maggiore e forte, ad una riduzione delle spese della sanità attraverso la gestione integrata del paziente, l‘interoperabilità, e l’abbattimento delle liste d’attesa.

A tal proposito, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, parlando dell’ecosistema della sanità nel Piano Triennale sostiene tre elementi a titolo esemplificativo: il fascicolo sanitario elettronico, il centro unico di prenotazione (CUP) e la telemedicina come sostegno ai servizi territoriali.

La sanità digitale movimenta una quantità immensa di informazione (basti pensare semplicemente ai dati contenuti in una cartella clinica) e grazie ai Big Data è oggi possibile collegare fra loro le informazioni con un approccio visuale ai dati, suggerendo anche interpretazioni degli stessi.

È quindi facile intuire come queste interpretazioni possano offrire benefici sia per il sistema sanitario che per il paziente attraverso il miglioramento dell’esperienza dell’utente, la riduzione dei ricoveri e degli esami in fase diagnostica (con risparmio di costi a carica del SSN) ed infine il risparmio di tempo ed accesso alle informazioni rapido ed efficiente.

Oltre alla cartella clinica è stata ideata la cartella infermieristica elettronica, utile per la raccolta dati sulla pianificazione dell’assistenza e per la continuità delle cure.

È qui che trova appoggio la gestione integrata dell’assistenza infermieristica in termini di digitalizzazione sanitaria, infatti, non solo attraverso la cartella infermieristica è possibile correlare ed individuare elementi utili ma anche gestire il paziente a domicilio o attraverso la dimissione protetta potendo in questo modo aumentare l’empowerment del professionista e del paziente stesso.

La letteratura scientifica ci offre dati incoraggianti, moltissimi sono gli studi condotti sull’assistenza integrata mediante la digitalizzazione, binomio che assieme permette la continuità assistenziale.

La dematerializzazione dei referti medici e delle cartelle cliniche ha come obiettivo la creazione di un flusso di documenti digitali aventi pieno valore giuridico che porterà alla sostituzione di tutti gli equivalenti cartacei al fine di migliorare i servizi.

Se la ricerca e l’avanzamento della linee guida sulla sanità digitale ci aiuta e dirime ogni dubbio sulle possibilità che la digitalizzazione possa offrire ai campi di assistenza sanitaria, dall’altro lato, dobbiamo confrontarci con la reale situazione ospedaliera dove i disservizi e la carenza di materiale e risorse economiche, spinge il lavoratore ad un’assistenza spesso di base e non attenta alle specifiche esigenze del paziente/utente.

È qui che l’informatizzazione e l’interoperabilità possono contribuire concretamente a migliorare i modelli assistenziali di medici ed infermieri per il bene del paziente che spesso, oggi, si sente abbandonato da un sistema sanitario carente sotto molti punti di vista.

Siamo dunque convinti che l’informatica e la digitalizzazione possono contribuire anche sul profilo umano. La tecnologia, l’informatica e la digitalizzazione sono nati con l’intento di migliorare la qualità assistenziale ed aiutare il professionista.

L’utilizzo della gestione informatizzata per combattere il ritardo delle refertazioni, delle incompletezze della cartella clinica, dell’eccesso della burocrazia ed un’ipertrofia del comparto amministrativo può essere abbattuta attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche, come sostenuto nel patto per Sanità Digitale.

In un’ottica sanitaria paziente-centrica è necessario quindi osservare le evoluzioni della domanda, le evoluzioni del sistema di offerta e le evoluzioni delle tecnologie disponibili, la riposta a questi tre driver del cambiamento hanno come minimo comun denominatore le e-health.

Nel congresso nazionale Aisdet si è parlato del tema della sanità digitale e della telemedicina intese come leve strategiche per garantire l’accesso ai servizi della salute, all’appropriatezza del percorso di cura ed alla presa in carico del paziente. Vengono però segnalati dei limiti, primo fra tutti, una programmazione concertata, che riesca a tradursi effettivamente in una regia efficace del governo e dell’assistenza al cittadino.

Non ci resta che continuare a lavorare per perseguire l’obiettivo principe attribuito alla digitalizzazione ossia quello di mettere in campo le azioni utili e necessarie per favorire la condivisione e garantire un’assistenza mirata e di qualità.

Dott.ssa Marica Scotellaro

Dott.ssa Maila Ruggeri

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