I sindacati esprimono la propria contrarietà a questa pratica diffusa, sottolinenado l’opportunità di attingere allo scorrimento delle graduatorie o alle procedure concorsuali.
“Quando la Regione Basilicata, nel 2017, decise di reclutare infermieri, tecnici radiologi, operatori socio-sanitari, autisti di ambulanza, ingegneri, chimici, architetti e informatici attraverso le agenzie interinali da impiegare presso l’Ospedale San Carlo di Potenza, l’Asp di Potenza, l’Asm di Matera, l’Irccs Crob di Rionero e la stessa Regione Basilicata, come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, esprimemmo con forza la nostra contrarietà”. Così recita la nota congiunta di Cgil-Cisl-Uil.
“Quel bando di gara, infatti, indetto dalla stessa Regione Basilicata, per un importo a base d’asta di 45milioni e 500 mila euro, sdoganava, di fatto, l’utilizzo del lavoro interinale nella pubblica amministrazione – proseguono i sindacatio -. Le scriventi organizzazioni sindacali, oggi più di ieri, esprimono la loro contrarietà su quanto sta accadendo in molte aziende sanitarie che hanno cominciato a utilizzare tale strumento, tra l’altro senza alcun criterio di estrema necessità ed eccezionalità.
E ancora: “Alcune Aziende Sanitarie, anziché utilizzare strumenti come lo scorrimento delle graduatorie in essere o l’avvio di procedure concorsuali pubbliche, hanno preferito ricorrere agli interinali. Tali lavoratori vengono forniti all’amministrazione, sulla base di specifici accordi, dalle agenzie per il lavoro private, che di fatto si sono sostituite agli uffici di collocamento pubblici. In linea puramente di principio, le tutele sono le stesse”.
Infine una riflessione: “Se siete gravemente feriti, preferite che ad assistervi sia un autista di ambulanza o un infermiere che conosce profondamente il proprio mestiere o uno che lavora saltuariamente e che, suo malgrado, conosce da poco tempo la struttura nella quale si cala? Rifletteteci”.
Redazione Nurse Times
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