I consigli di Matteo Piovella, presidente Società italiana di oftalmologia (Soi).
L’occhio invecchia precocemente, ma alcuni alimenti possono aiutare a preservarne la salute. Un’alimentazione ricca di antiossidanti, vitamine A, B, E, luteina è in grado di ridurre rischi per la vista legati al passare degli anni. A cominciare dalla cataratta e dalla degenerazione maculare senile. A fare il punto su ruolo dell’alimentazione, ma anche su tecniche e terapie innovative per la vista è il 19esimo Congresso internazionale della Società italiana di oftalmologia (Soi), in corso a Roma.
“La retina – spiega Matteo Piovella, presidente Soi – è un tessuto con una circolazione unica e abbastanza penalizzata. Ha bisogno di sostanze, come la luteina, che il nostro organismo non produce e che quindi dobbiamo integrare dall’esterno. Tra gli alimenti che la contengono, oltre allo yogurt, ci sono soprattutto la frutta e gli ortaggi come spinaci, cavoli, broccoli e uova. La curcumina si trova nel curry e nello zafferano”.
Gli agrumi aiutano a combattere i radicali liberi, e a tal proposito Piovella specifica: “Un recente studio evidenzia come la vitamina C contribuisca a mantenere le cellule del nervo ottico in funzione. Carote, zucca, patate dolci e meloni sono ricchi di beta-carotene. Peperoni gialli e arancioni, pesche sono ricchi di vitamina C e zeaxantina. La soia, con i suoi derivati, è formidabile anti-ossidante e contiene amminoacidi essenziali, fitoestrogeni, vitamina E che aiutano a mantenere gli occhi sani. Sono fondamentali anche gli Omega 3 contenuti nel pesce. In particolare salmone, tonno, trota selvatica e sardine contengono grandi quantità di acido docosaesaenoico. Il té, soprattutto verde, nero e di Colong, è un altro valido alleato”.
Dagli esperti arriva anche il calendario ideale delle visite oculistiche, che permette di salvaguardare la vista. “La prima visita – raccomanda il presidente Soi – va effettuata alla nascita. Poi entro i tre anni di età. Quindi il primo giorno di scuola, e successivamente ne fatta una tra i 10 e i 15 anni per gestire l’eventuale insorgenza della miopia. Dai 40 ai 60 anni ne va fatta una ogni due anni, e dopo i 60 una volta l’anno”.
Redazione Nurse Times
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