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Roma, Viva la Vita Onlus sfrattata: 250 disabili gravissimi rischiano di rimanere senza servizi

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Soli 30 giorni di tempo per lasciare la sede di via Sabotino a Roma. Questo l’ultimatum del Comune all’associazione Viva la Vita Onlus, che da anni si occupa di assistere disabili gravissimi (quasi tutti malati di SLA) nella regione Lazio. Travolta dall’inchiesta Affittopoli nonostante sia in regola con i pagamenti, l’associazione rischia la chiusura. Il 15 Aprile i malati protesteranno in Campidoglio.

Possibile che le poche cose che funzionano, in questo dannato paese, siano destinate inevitabilmente ad essere boicottate, violentate ed annientate? Un’altra cattiva notizia per i disabili gravi e gravissimi della Regione Lazio: l’associazione Viva la Vita onlus, che offre diversi servizi ai malati ed alle loro famiglie a titolo GRATUITO rischia di chiudere in quanto sfrattata dalla sede operativa di via Sabotino a Roma. Perché? Perché ignara di un priproquò burocratico, di un ‘difetto di forma’ non risolto dalla Giunta Comunale, ed infilata a forza nel calderone dello scandalo Affittopoli; nonostante sia in regola con i pagamenti da 7 anni. E così 250 famiglie colpite dall’uragano patologico di una disabilità gravissima come la SLA, si ritroveranno senza il valido aiuto dell’associazione. Dall’ospedale a domicilio al trasporto in ambulanza, dalla linea telefonica di supporto (anche legale) al magazzino ausili, dalle indagini diagnostiche alla formazione degli operatori, tutto rischia di cessare. Ieri, in sede, c’è stata l’irruzione della polizia che ha intimato ai 4 dipendenti della onlus e ai volontari di andarsene. Così riferisce Simonetta Tortora, responsabile di Viva la Vita:

“Dopo una dura contrattazione siamo riusciti a ottenere altri 30 giorni di tempo. Se ce ne andiamo chiudiamo, da qui partono ambulanze, partono i medici che vanno a domicilio e tanti altri servizi”. E si profila una forma di protesta eclatante: il 15 aprile malati e volontari saranno in Campidoglio pronti anche ad incatenarsi per avere giustizia. “Non ci accontenteremo di una sospensione del provvedimento di sfratto, protesteremo con forza finché non si troverà la soluzione”.

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Riportiamo qui il comunicato ufficiale dell’associazione:

SGOMBERO CON LA FORZA PUBBLICA DI VIVA LA VITA ONLUS DAI LOCALI DEL COMUNE DI ROMA

Il 15 aprile i malati di SLA in piazza al Campidoglio: il punto di riferimento per molti malati della Regione Lazio rischia di chiudere.

Roma, 8 aprile 2016

Il 6 aprile gli uffici della sede di Viva la Vita onlus, in Via Sabotino, sono stati presi d’assalto dalla forza pubblica per dare seguito allo sgombero forzoso per conto del Comune di Roma: questo è il trattamento riservato all’unico punto di riferimento per molti malati di SLA della Regione Lazio.

«Oltre al danno la beffa: subire lo sgombero con la forza pubblica per Viva la Vita onlus, unica risorsa per 250 malati di SLA e per le loro famiglie in questa regione, è grottesco». La reazione di Mauro Pichezzi, presidente della onlus. «Abbiamo sempre pagato l’affitto, abbiamo ristrutturato e valorizzato locali trovati nell’abbandono, svolgiamo servizi gratuiti ai malati che la sanità e il sociale non offrono e il Comune ci manda la forza pubblica per essere sgomberati come dei criminali».

Viva la Vita onlus nasce nel 2003, e dal 2009 ha una sede operativa concessa dal Comune di Roma che è divenuta il centro nevralgico di tutte le attività rivolte ai malati di SLA: medici ed esami diagnostici direttamente a casa, trasporti in ambulanza da e verso gli ospedali, sportello di ascolto, corsi di formazione e punto di raccordo tra ospedale e territorio per ricevere un’adeguata assistenza domiciliare. Tutti servizi completamente gratuiti per le famiglie, sostenuti grazie all’aiuto di Fondazioni private e nessun sostegno da parte delle Istituzioni.

Nel 2009 il Comune di Roma ha assegnato una sede a Viva la Vita onlus in Via Sabotino 4, negli ex locali del Municipio XX. Contestualmente ha inviato una lettera con la quantificazione del canone mensile (270 euro), scontato dell’80% poiché associazione di pubblica utilità sociale. Affitto sempre regolarmente pagato senza mai aver ricevuto il contratto di locazione. Non si sapeva, però, che quell’ordinanza del Sindaco aveva un difetto di forma: era stata firmata dall’allora Assessore al Patrimonio Alfredo Antoniozzi e non dal Sindaco Alemanno e non è mai arrivata in Giunta per la ratifica della sua validità. A maggio 2015 giunge, inaspettata, la richiesta di sgombero e si scopre che Viva la Vita onlus è nelle maglie della maxi inchiesta di “affittopoli” che ha travolto il Comune di Roma. Dal Gabinetto del Sindaco Marino giungono ampie rassicurazioni: per il Comune lo sfratto è un provvedimento necessario poiché sta tentando di censire tutti gli immobili per capire a chi sono stati affidati e se sono quanto a finalità e pagamenti. “Per Viva la Vita onlus il provvedimento di sgombero non verrà applicato” assicura il Comune. E invece il provvedimento è puntualmente arrivato, in una visione miope e tipicamente italiana in cui la burocrazia vince, senza considerare che chiudere una realtà come Viva la Vita onlus porterà costi sociali altissimi.

«Chiudere la sede significa chiudere l’Associazione ed abbandonare a sé stessi, oltre che alla disastrosa situazione in cui la sanità li costringe, molti malati di SLA in questa Regione che hanno in noi il loro unico punto di riferimento». Continua Pichezzi. «Sono stati concessi altri 30 giorni, ed entro quella data vogliamo che sia regolarizzata la nostra posizione da parte del Comune di Roma. Vogliamo chiarezza, vogliamo continuare a svolgere il nostro servizio di volontariato, vogliamo continuare a pagare l’affitto come facciamo da sette anni e vogliamo non finire nel calderone dei truffatori e degli approfittatori. Non chiediamo favori, rivendichiamo solo i nostri diritti».

E questi diritti saranno rivendicati il 15 aprile in Campidoglio, in una manifestazione di protesta con i malati di SLA che rimarranno in presidio finché non si otterrà dal Commissario Tronca una risposta certa e definitiva.

Speriamo che si trovi una soluzione al più presto e che questa non diventi l’ennesima triste pagina di un paese che proprio non riesce più a far funzionare niente, a causa della sua soffocante ed insensata burocrazia. Il 15 aprile noi di Nurse Times saremo coi pazienti e coi volontari in Campidoglio.

Alessio Biondino

Fonti: Redattore SocialeViva la Vita onlus.

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