Pronto Soccorso di nuovo al collasso a Roma. Striscia la Notizia ha documentato un’altra situazione drammatica, stavolta al Policlinico di Tor Vergata.
Dopo l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea (VEDI articolo), il 19 aprile Striscia la Notizia ha fatto visita anche ad un altro grande nosocomio romano: il Policlinico di Tor Vergata. Il tema? Ancora una volta la terribile situazione in cui versano i nostri Pronto Soccorso, sempre più somiglianti a veri e propri reparti di lungodegenza.
Il video confezionato da Striscia mostra chiaramente una situazione incancrenita, che ha raggiunto livelli insostenibili e paralizzanti. Il Pronto Soccorso dell’ospedale è composto da diversi lunghi corridoi e tutti sono invasi da lettighe e postazioni letto improvvisate.
La privacy è un’autentica utopia in quanto gli ambienti sono decisamente promiscui: uomini e donne si trovano molto vicini tra loro, troppo, senza alcuna barriera che tuteli in qualche modo la loro riservatezza. Sedie, letti e barelle sono ammucchiati ovunque, in posti che non sono assolutamente a loro dedicati: davanti agli estintori, dietro alle porte scorrevoli, in ogni angolo ed in ogni luogo dove ci sia un po’ di spazio. Un affollamento disumano, tale da creare in corsia anche veri e propri ingorghi pedonali, causati dai degenti deambulanti che fanno avanti e indietro e dal personale sanitario che corre da tutte le parti. Alcuni utenti trascorrono ore ed ore sulle barelle, senza le quali le ambulanze rimangono purtroppo bloccate in sosta davanti all’ospedale; impossibilitate quindi a riprendere il servizio.
Un film già visto, insomma. Ma come è possibile che i dipartimenti di emergenza e accettazione di due ospedali così grandi come l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea ed il Policlinico di Tor Vergata, nella capitale d’Italia, nel 2016, siano ridotti al collasso in questo modo?
Così spiega Gerardo De Carolis, vice direttore sanitario del Policlinico, intervistato da Jimmy Ghione: “Abbiamo una situazione di disagio dovuta al iperafflusso che abbiamo in questo periodo. Abbiamo messo in atto delle misure migliorative, cioè abbiamo aperto 20 posti letto dalla scorsa settimana in più dei letti ordinari, abbiamo aperto due letti di terapia intensiva e stiamo aprendo 6 posti letto di sub-intensiva. Non sono ancora sufficienti”.
Il dott. Jacopo Maria Legramante, Coordinatore Area Ricoveri del Policlinico, ha aggiunto: “Noi cerchiamo nelle strutture circostanti, cliniche accreditate, posti letto liberi che qui non ci sono. Io invito caldamente tutti i cittadini che si trovano in condizioni di disagio al pronto soccorso di accettare l’eventuale trasferimento che noi offriamo in altre cliniche. Non vi ostinate a stare in barella in condizioni disagiate, ma accettate il consiglio del medico che vi dice di trasferirvi perché è solo per il vostro bene”.
Colpa dei pazienti, quindi…? O si vede necessaria una importante riorganizzazione per far fronte alle esigenze di una popolazione che sta cambiando? Rinnovo il pensiero con cui, il 14 marzo, ho concluso l’articolo sulla sortita di Striscia al Sant’Andrea: “Speriamo che il ‘sistema’ intervenga per risolvere questa drammatica situazione, che vede una delle strutture d’eccellenza della Regione Lazio in ginocchio. L’ennesima.”
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