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Roma, picco di bronchiolite tra i bambini

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Picco di bronchiolite tra i bambini di Roma
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Un’impennata dei casi , dovuta al freddo intenso dei giorni scorsi, si è registrata nella capitale. A spiegare il fenomeno, che colpisce i bimbi al di sotto dei due anni, è un esperto dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

“Ormai rappresenta il 10% degli accessi al pronto soccorso pediatrico, che in questo periodo sono 180-200 al giorno. In pratica, vediamo 15-20 bambini con questa patologia al dì.” Si parla di bronchiolite, patologia che colpisce i bambini sotto i due anni di età e che si manifesta con tosse, naso chiuso, raffreddore e difficoltà respiratorie. A farlo, in un’intervista ad AdnKronos, è Antonio Reale, responsabile di Pediatria dell’emergenza all’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Il medico ha sottolineato che il picco che sta colpendo la capitale è assolutamente normale e che, se rispetterà l’andamento dello scorso anno, si protrarrà fino alla fine di gennaio: “Questa è la prima epidemia dell’anno. Oggi abbiamo 7-8 bimbi in terapia d’urgenza sotto ossigeno per bronchiolite. Una situazione che si manterrà a questi livelli fino a febbraio, quando ci sarà anche un decremento dei casi di virus invernali. Ogni anno vediamo mille casi di bronchiolite nel nostro pronto soccorso, il 54% dei quali richiede il ricovero. Patologie legate al virus respiratorio sinciziale, ma anche ai virus parainfluenzali tanto diffusi in questo periodo”.

Quando, però, è necessario ricorrere al ricovero ospedaliero? Se un bimbo di pochi mesi ha tosse e raffreddore, cosa non difficile in un periodo come questo, caratterizzato da frequenti e repentini abbassamenti di temperatura, bisogna veramente recarsi sempre al pronto soccorso? Reale è piuttosto chiaro: La prima valutazione deve essere fatta dal pediatra, anche perché portare un bimbo piccolo con la tosse in pronto soccorso può tradursi in un’attesa prolungata al chiuso in una sala con altri bambini malati. Il consiglio, se un bimbo molto piccolo ha tosse e raffreddore, è quello di fare un controllo dal pediatra. Se dopo 4-5 giorni dai primi sintomi la situazione peggiora, si nota inappetenza o un respiro affannato, è importante portare il bimbo dal pediatra o in pronto soccorso”.

E se il piccolo ha una diagnosi di bronchiolite? Va sempre ricoverato? Lo specialista dà delle delucidazioni anche su questo, spiegando che, se la malattia “è in forma leggera o il bimbo ha almeno un anno ed è robusto, spesso può essere gestita dal pediatra di famiglia, che oggi nell’ambulatorio ha spesso il saturimetro e può verificare che non ci siano criteri di rischio. Se invece il bimbo è molto piccolo, è nato prematuro o è fragile, può rivelarsi necessario il ricovero. L’ospedale agisce su due fronti: l’ossigenazione e l’alimentazione. Il bambino, infatti, talvolta rifiuta il seno o il biberon”.

Alessio Biondino

Fonte: AdnKronos

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