I funerali dei due bimbi di 6 e 19 mesi, uccisi dalla loro stessa madre nel carcere di Rebibbia si sono svolti questa mattina nella chiesa di Sant’Onofrio a Roma.
Anche i medici e gli infermieri dell’istituto pediatrico romano, che hanno cercato con tutti gli sforzi di strappare alla morte i piccoli Faith e Divine lo scorso 18 settembre, hanno voluto presenziare all’ultimo saluto, scoppiando in lacrime davanti alle loro bare bianche.
il rito funebre è stato celebrato dal cappellano di Rebibbia, don Sandro Spriano che nella sua omelia ha esortato tutti ad una «maggiore responsabilità nei confronti dei bambini».
Sulle minuscole bare bianche, sono state apposte le corone di fiori dell’ospedale.
All’interno della chiesa hanno presenziato il personale sanitario dell’ospedale, le puericultrici delle due piccole vittime, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma Laura Baldassarre, la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, il direttore generale della struttura Ruggero Parrotto e un dirigente del ministero della Giustizia.
«Siamo qui come gesto di vicinanza a queste due povere vittime», ha detto commossa la presidente Mariella Enoc che spiega ancora: «Fino all’ultimo abbiamo sperato nella possibilità di poter salvare il bimbo e quando non c’é stato più niente da fare ci siamo attivati invano per l’espianto degli organi».
Per don Sandro, invece, «non è possibile che vengano tenuti in carcere i bambini, ci sono tante strutture come quelle ecclesiali che potrebbero accoglierli e non trovo neanche giusto che in questa vicenda a farne le spese sia il personale di Rebibbia».
Le salme dei due bambini saranno trasferite in Germania, dove la nonna, unico famigliare finora rintracciato, potrà vegliare su di loro.
«Oggi abbiamo proclamato la giornata di lutto cittadino per la morte di due bambini. Adesso metteremo un nastrino nero sulle bandiere». Lo ha annunciato la sindaca di Roma Virginia Raggi nel corso di un tavolo di confronto nell’ambito del Forum on Modern Direct Democracy 2018 in Campidoglio. La prima cittadina di Roma ha chiesto e ottenuto dai partecipanti un minuto di silenzio.
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