Dopo mesi di trattative, arriva il rinnovo del Ccnl Sanità 2022-2024: aumenti medi di 172 euro lordi, ma non mancano le criticità. Scopri cosa cambia per oltre 580mila lavoratori.
L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha annunciato la conclusione delle trattative per il rinnovo del Contratto del comparto Sanità, relativo al triennio 2022-2024. L’accordo riguarda oltre 581mila lavoratori, tra infermieri, operatori socio-sanitari (oss), tecnici di laboratorio e altre professioni sanitarie, che vedranno presto un incremento medio mensile di 172,37 euro lordi.
Aumenti e risorse: cosa prevede il nuovo Contratto
Il rinnovo del Contratto si basa su uno stanziamento complessivo di 1,784 miliardi di euro, così ripartito:
- 1,501 miliardi di euro destinati agli aumenti retributivi;
- 175 milioni per l’indennità specifica del pronto soccorso, riservata a chi opera in questo settore critico;
- 35 milioni per l’aggiornamento dell’indennità di specificità infermieristica;
- 15 milioni per l’indennità di tutela del malato;
- 57,16 milioni derivanti dall’incremento dello 0,22% del limite dei trattamenti accessori.
Nonostante i numeri, è importante sottolineare che i 172 euro lordi saranno soggetti a tassazione e conguagli, riducendo l’effettivo aumento netto.
Le novità per il personale sanitario
Oltre agli aumenti salariali, il nuovo Contratto introduce cambiamenti normativi rilevanti:
- Turni e pronta disponibilità – Riduzione da 10 a 7 turni mensili massimi, con richiesta di eliminare deroghe estive per prevenire abusi.
- Sperimentazione della settimana lavorativa corta – Possibilità di lavorare 4 giorni a settimana, su base volontaria, per migliorare il work-life balance, pur mantenendo la continuità assistenziale.
- Tutela contro le aggressioni – Il Contratto prevede obblighi per le aziende sanitarie, come supporto psicologico, coperture assicurative specifiche e costituzione come parte civile in caso di aggressioni.
- Buoni pasto e mensa – Nonostante le richieste sindacali, il nodo delle risorse necessarie per garantire soluzioni migliori resta irrisolto.
- Requisiti per incarichi professionali – Possibile riduzione dell’anzianità richiesta da 15 a 10 anni.
- Vincolo di esclusività – Resta aperta la questione del superamento di questo limite per i professionisti non medici.
Le criticità: aumenti insufficienti e tempi lunghi
Sebbene rappresenti un passo avanti, il Contratto non soddisfa pienamente le aspettative dei lavoratori. Le risorse disponibili, definite in 1,784 miliardi di euro, non consentono aumenti significativi, e il ritardo nel rinnovo delle trattative – avviate anni dopo la scadenza del triennio – ha generato malcontento.
Gli aumenti medi di 172,37 euro lordi (pari a circa 120 euro netti) sono considerati insufficienti rispetto all’inflazione e al crescente costo della vita. Inoltre molte richieste, come l’aumento dei fondi per i buoni pasto o il superamento del vincolo di esclusività, restano irrisolte.
Un occhio alle Rsu 2025
Il rinnovo del Contratto arriva a poco più di tre mesi dalle elezioni delle Rsu, previste per il 14, 15 e 16 aprile 2025. Questo scenario potrebbe influenzare le strategie sindacali, con alcune sigle che potrebbero adottare posizioni più rigide per guadagnare consensi tra i lavoratori.
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Redazione Nurse Times
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