Medici dell’Emergenza contro SIS 118: il duello sulla riforma del 118 presentata dalla senatrice Cinque Stelle Maria Domenica Castellone e ora incardinato in Commissione Sanità al Senato non accenna a placarsi.
Da una parte c’è la Società Italiana Sistema 118 guidata da Mario Balzanelli, ispiratore del Ddl n° 1715 oggetto di discussione, e da anni impegnato nella battaglia di riforma del sistema. Dall’altra la Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, guidata dal medico di Oristano Salvatore Manca e le altre associazioni che rappresentano i medici di Emergenza e Urgenza, come la FIMEUC di Fabiola Fini.
“L’idea è quella di consegnare ai cittadini italiani un sistema dell’emergenza territoriale che sia moderno, perfettamente in grado di rispondere in un contesto tempo-dipendente alla pluralità delle situazioni cliniche nei confronti delle quali il 118 è chiamato istituzionalmente a rispondere. Un 118 che possa essere contattato direttamente dai cittadini in caso di emergenza sanitaria senza passare dal 112 come previsto dalle normative europee” dice Mario Balzanelli a Sanità Informazione.
Un 118, quindi, che sia riconosciuto come macrostruttura dipartimentale, quindi a governo sanitario esperto di ruolo e non gestito da amministrativi nominati dalla politica.
Non concordano i medici dell’Emergenza e Urgenza che ritengono invece “obsoleto” e sbagliato il modello proposto dal Ddl incardinato al Senato.
«Crediamo fermamente nel medico unico dell’Emergenza territoriale. L’obiettivo deve essere quello di puntare al superamento della dicotomia tra medico ed infermiere dell’Emergenza-Urgenza ospedaliero e quello territoriale e non generare ulteriore frammentazione» dice il presidente della Simeu, Salvatore Manca
Secondo Manca bisogna mettere fine alla possibilità di operare in regime di convenzione e tutti i medici assunti per l’emergenza sia extraospedaliera che ospedaliera «devono essere inquadrati nella disciplina di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza». Manca contesta anche l’abolizione del numero 112, pure prevista dal Ddl, che «va contro le normative europee», e dice “no” ai «dipartimenti territoriali: serve al contrario uno stretto rapporto tra ospedale e territorio».
“È una entrata a gamba tesa degli ospedalieri in un ambito che non è di loro pertinenza” risponde Balzanelli.
La riforma, però, non convince nemmeno la FIMEUC, Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi: “Siamo preoccupati per i contenuti obsoleti presenti nel Disegno di legge n. 1715″ ribadiscono anche qui.
“Il disegno sembra di fatto cristallizzare il sistema di Emergenza-Urgenza al modello di sistema delle origini, nato 30 anni fa, quando non esisteva ancora la specializzazione in Medicina d’Emergenza” aggiunge la presidente Fabiola Fini, che invece punta a un modello con un Dipartimento orizzontale mono specialistico «tarato su bacini di popolazione di 600mila-1.000.000 di abitanti. Un dipartimento dove insistono ospedali gerarchicamente organizzati nel modello Hub e Spoke con le UO di PS-OBI-Medicina di Emergenze-subintensive, le postazioni territoriali, eliambulanza e la CO 118, che diventa interaziendale laddove esistono altre aziende nello stesso bacino».
Aaroi-Emac, Acemc, Aniarti, Cosmeu, Siaarti, Siems, Siiet e Simeu hanno costituito un gruppo di lavoro che entro settembre produrrà una proposta alternativa al Disegno di legge all’esame al Senato.
Il gruppo di lavoro si pone come obiettivo la proposizione e realizzazione dei seguenti punti:
- Partecipazione attiva e rappresentatività reale di medici, infermieri, autisti soccorritori e mondo del volontariato nel governo del sistema.
- Definizione del ruolo chiave dell’infermiere del 118 nel team di soccorso, nelle centrali operative e sul territorio, della sua autonomia professionale nel sistema e definizione degli standards numerici ed operativi dei mezzi di soccorso avanzato infermieristici.
- Definizione delle modalità di arruolamento dei professionisti sanitari nel sistema, con particolare riferimento alla necessità di impiego esclusivo di personale con rapporto di lavoro dipendente (CCNL della Dirigenza Sanitaria e del Comparto del SSN), che solo se proveniente da una formazione ospedaliera nel settore dell’Emergenza-Urgenza potrà garantire le capacità tecniche necessarie e la relativa certificazione e mantenimento delle competenze, per la gestione del paziente critico sul territorio e la continuità di soccorso in ambito ospedaliero. Per i professionisti sanitari già operanti nel sistema d’emergenza 118, con rapporti di lavoro diversi, dovrà essere previsto il passaggio alla dipendenza previo un percorso specifico di certificazione delle competenze.
- Definizione delle professionalità, e delle relative competenze specialistiche, indicate come necessarie per ricoprire il ruolo sanitario in area emergenza urgenza territoriale (Medici specialisti in Medicina di Emergenza-Urgenza o in Anestesia e Rianimazione, e in subordine Medici in formazione degli ultimi 2 anni in tali discipline con modalità da definirsi nel pieno rispetto dell’attività formativa che resta comunque prioritaria; Infermieri con conoscenze e competenze specialistiche certificate in area critica – emergenza urgenza.
- Implementazione del NUE 112 su tutto il territorio nazionale, così come previsto dalle direttive europee.
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