Proponiamo di seguito alcune riflessioni della Presidente del Collegio IPASVI di Ancona intervenuta all’incontro con i cittadini e vertici politici della Regione su “Una nuova sanità per i cittadini”:
Il Sistema Sanitario nella Regione Marche e gli Infermieri
Un sentito ringraziamento per il piacere e l’onore di essere qui.
Sono una coordinatrice infermieristica e rappresento l’Ordine Professionale della Provincia di Ancona. In termini numerici 4.000 infermieri. In questo contesto, io sono laica perché rappresento tutti gli infermieri a prescindere dalla loro ideologia politica.
Chi è l’Infermiere?
Un professionista della salute, laureato, che opera nelle strutture sanitarie ospedaliere e residenziali, nei servizi territoriali e domiciliari, formato per consentire il funzionamento delle strutture ospedaliere e dei servizi sanitari (dove le tecnologie sono sempre più avanzate le complessità clinico-assistenziali sempre più forti) e per garantire la presa in carico delle persone e la conseguente assicurazione della migliore risposta possibile ai loro bisogni di salute, in ogni ambito e contesto assistenziale.
Desidero concentrare l’attenzione su 3 aspetti fondamentali:
1. I nuovi bisogni della popolazione e i cambiamenti della domanda di salute (dati ISTAT 2014)
- Da un punto di vista demografico la nostra regione ha 1.559.542 abitanti, di cui 349.337 persone (22,4%) nella fascia di età superiore ai 65 anni;
- Da un punto di vista epidemiologico sono in forte aumento le patologie cronico-degenerative (il 39,7% della popolazione di età superiore a 65 anni è colpita da una malattia cronica e il 34,8% della popolazione di età superiore ai 65 anni da tre o piu malattie croniche;
- I decessi per tumore (rif. Anno 2011) sono stati 4.645 – con assoluta necessità di attenzione tale questione per le ripercussioni assistenziali palliative e le cure di fine vita;
- Sa un punto di vista sociale si riscontrano 624.740 famiglie (di cui 183.120 composte da una sola persona con le conseguenti necessità socio-assistenziali;
- Sono in aumenti le persone con fragilità e disabilità (circa 65.000 – dati “codice argento”- almeno una persona ogni dieci famiglie) e le persone con difficoltà economiche, con pesanti ripercussioni anche nello stato di salute.
- La necessità di un progetto regionale degno di tale nome
La funzione principale del Governo Regionale è quella di determinare i servizi da garantire alla popolazione, le sedi di erogazione e le strutture accreditate, le risorse necessarie(per tipologia e numerosità), etc etc., tenuto conto delle variabili di cui sopra e degli standard di riferimento definiti a livello governativo (n .minimo e massimo di strutture disciplinari/1.000.000 di abitanti), con la conseguente necessità, in alcune situazioni, di sviluppare accordi interregionali.
Sulla base di ciò riteniamo importante:
- La realizzazione di un reale progetto di “reti cliniche” (con chiara definizione delle strutture di I, II e III livello, i relativi livelli di intervento, le interazioni e integrazioni tra strutture ospedaliere e territoriali);
- La “rimodulazione” dell’intero sistema sanitario marchigiano, tenuto conto sia delle evoluzioni scientifiche e tecnologiche, sia dei nuovi bisogni della gente(meno posti letto e più servizi per le cronicità,per le strutture residenziali, per i servizi riabilitativi e per i trattamenti domiciliari);
- L’eliminazione di tutti i “doppioni e triploni”, poco utili al sistema e molto onerosi per la popolazione;
- Definire le attrezzature, tecnologie e il personale necessario, per ogni tipologia di struttura(strutture di I II e III livello);
- La definizione di progetti di cura e assistenza,dei percorsi e dei processi, a tutela e garanzia sia degli utenti, sia degli operatori;
- Lo sviluppo di u sistema di formazione continua,supportato dal livello regionale, da realizzare in ogni ambito e contesto assistenziale, per consentire l’adeguamento e la manutenzione dei saper di tutti i professionisti della salute(nel rispetto dei principi definiti dal sistema nazionale di formazione continua).
- Lo sviluppo delle cure primarie e l’investimento sulla figura infermieristica
Il governo nazionale ha ritenuto importante investire in nuovi servizi per la popolazione(in particolare faccio riferimento al sistema delle cure primarie), attraverso la realizzazione delle Unità Complesse di Cure Primarie e lo sviluppo delle Aggregazioni Funzionali di MMG/PLS.
Ci piace l’ idea di un gruppo di medici che assicura il funzionamento delle strutture ambulatoriali in maniera continuativa ( e forse anche la condizione operativa del pronto soccorso)e noi infermieri che garantiamo la “presa in carico” dei pazienti e de relativi servizi territoriali e domiciliari.
Quell’ Infermiere di famiglia che è una precisa indicazione dell’OMS e un principio definiti nel PSN.
Potrebbe essere una grande occasione per una migliore condizione di salute per i cittadini ed una opportunità per la crescita della professione e degli Infermieri.
Proviamoci e crediamoci, con i nostri infermieri, evitando cosi a loro di andare all’estero e consentirgli di lavorare nel loro territorio e dare servizi alla nostra gente, nella nostra regione ( e è bene ricordare che questa strana “disoccupazione” o “inoccupazione”non è conseguenza di un miglioramento delle condizioni di salute della popolazione, bensì di scelte scellerate di molti governi regionali, compreso il nostro).
A titolo esemplificativo, pur comprendendo le necessità di bilancio, la nostra regione, pur in presenza di un aumento di domanda di salute della gente, ha tagliato oltre 1.300 tra Infermieri e Operatori Socio Sanitari (di fatto non ha razionalizzatole risorse ma ha razionalizzato i servizi, con danni pesantissimi alla popolazione e nessuno ha il coraggio di dire quali potrebbero essere i costi aggiuntivi di domani, conseguenza diretta dei servizi tagliati oggi, che cadranno sulle spalle dei nostri figli e su noi, per i servizi che mancheranno).
Caro Professor Ceriscioli (preferisco chiamarla cosi –per ciò che Lei oggi è…) oggi ho avuto questa opportunità, e La ringrazio ancora.
Ho toccato solo alcune problematiche;il sistema è molto complesso e, se Lei vorrà, io, e gli Infermieri siamo pronti a fornire tutta la collaborazione necessaria.
Chi mi ha preceduto (nella carica) ha ripetutamente chiesto incontri agli attuali uomini del governo regionale per affrontare le argomentazioni “core” di interesse fondamentale per far fronte ai problemi di salute della popolazione.
Non c’è mai stato alcun coinvolgimento e tutte le richieste sono rimaste sempre inevase e inascoltate.
Presidente Collegio Provinciale IPASVI Ancona
Dott.ssa Rossana Scaramuzzo
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